Il trattato mondiale contro la plastica è fallito: a nulla sono serviti i drammatici appelli delle piccole isole
Dopo anni di negoziati e un’ultima settimana di speranze, le trattative internazionali per un accordo globale contro l’inquinamento da plastica si sono concluse con un nulla di fatto. Nonostante la presenza di 185 Paesi e il prolungamento dei lavori a Ginevra, il mondo ha perso un’altra occasione storica per fermare la marea di plastica che sta soffocando il pianeta.
il sipario è calato nella sede ONU di Ginevra con l’amaro sapore del fallimento, come avevamo anticipato. Nonostante il prolungamento della conferenza ad un undicesimo giorno, deciso all’ultimo minuto dalla presidenza, le trattative per un accordo internazionale in sede ONU sulla lotta all’inquinamento da materie plastiche sono fallite. Un epilogo che sa di tragedia per un pianeta che produce ogni anno oltre 400 milioni di tonnellate di rifiuti plastici.
Quando la burocrazia blocca il futuro del pianeta
I 185 paesi riuniti a Ginevra non sono riusciti a raggiungere un consenso. Presentata nella notte, l’ultima bozza di compromesso conteneva ancora più di un centinaio di punti da chiarire. Un fallimento che arriva dopo due anni e mezzo di negoziati e che ci lascia senza uno strumento giuridicamente vincolante per affrontare una delle emergenze ambientali più urgenti del nostro tempo.
Il nodo che ha fatto naufragare l’accordo è sempre lo stesso: la questione principale sul tavolo delle discussioni era se imporre un tetto alla produzione di nuova plastica oppure concentrarsi su miglioramenti qualitativi e riciclo, come vogliono molti paesi produttori di petrolio, che è un componente essenziale della produzione di plastica.


