Chiedo perdono alle persone coinvolte, alle comunità parrocchiali e ai fedeli e sottolinea che la perizia commissionata non è un punto di arrivo, ma un mandato per continuare a lavorare con tutta la determinazione possibile”. Lo ha detto il vescovo di Bolzano e Bressanone, Ivo Muser in merito al rapporto sugli abusi nella Chiesa altoatesina, presentato lunedì scorso. “Serve un cambiamento culturale”, ha aggiunto. “Perché fatti come questi potrebbero ricapitare, se noi, come è capitato, distogliamo lo sguardo”.
Il vescovo Muser ha annunciato una serie di misure contro gli abusi nella chiesa. “Ci saranno procedure chiare con un gruppo di esperti svilupperà linee guida vincolanti per la gestione dei casi di abuso, che saranno attuate entro la fine del 2025”. Inoltre, ci sarà il “il perseguimento coerente dei casi sospetti, sarà istituito interdisciplinare per esaminare con effetto immediato tutti i casi di sacerdoti accusati ancora in vita e proporre misure peri passi successivi da intraprendere”. Il vescovo intende inoltre ottimizzazione i servizi: “I compiti e le responsabilità del Centro di ascolto, del Servizio di intervento e del Servizio di prevenzione saranno riesaminati e migliorati. Verrà istituito un team di intervento per preparare le decisioni in modo professionale”.
Muser vuole inoltre rafforzare la presenza di donne in posizioni dirigenziali. “Il rafforzamento delle donne nelle posizioni guida in ambito ecclesiale viene ulteriormente promosso. Quattro dei nove uffici della Curia vescovile sono già diretti da donne e la diocesi sta pianificando programmi per la promozione delle donne in posizioni guida”, ha aggiunto. Infine, secondo il vescovo, serve “una cultura dell’errore: riconoscere gli errori e imparare da essi, anche con l’aiuto di seminari di formazione, diventa parte integrante del modo di lavorare della Chiesa”



