I flussi migratori all’interno dell’America Latina in questi ultimi anni sono cresciuti vertiginosamente. Le conseguenze della migrazione ricadono principalmente sulle costanti crisi socio-politiche ed economiche
La tragedia della pandemia, gli effetti collaterali della guerra in Ucraina e i disastri naturali hanno dato alla mobilità umana mondiale un carattere nuovo. Il contesto geopolitico latinoamericano, in cui la maggior parte delle democrazie esistenti non riescono ad essere diga di contenimento contro i regimi autoritari, dittatoriali, irrispettosi della vita e dei diritti umani, escludono milioni di persone dalla possibilità di aspirare a migliori condizioni di vita.
Secondo gli esperti la politica, occasionando fiumi di migrazione “forzata”, corruzione, disparità economiche, povertà estrema e condizioni di vita disumane, non è più in grado di esercitare la nobile missione di mettere al centro la persona.
Quello che si sta vivendo nel continente latinoamericano è un cambio d’epoca, pieno di incertezze, frammentazione e polarizzazione e i movimenti migratori interni, da uno stato all’altro della regione, stanno provocando forti conflitti sociali.


