Il Governatore della Banca centrale di Tirana, Gent Sejko: “L’attività economica del settore privato sta reagendo positivamente, l’export dei servizi turistici concorre al rafforzamento ulteriore della nostra moneta locale e al contenimento spontaneo dei livelli di inflazione senza dover agire sulla leva del rincaro dei tassi di riferimento”
La Ministra delle Finanze del Governo Rama, Delina Ibrahimaj: “Nel primo trimestre la nostra economia è cresciuta tendenzialmente del 2,7 per cento, com una proiezione al 3,7 da qui a fine dicembre. Il mercato dei capitali si rafforza, al servizio del sistema delle imprese e della mobilitazione incentivata e informata del risparmio, attraverso lo sviluppo della Borsa valori albanese dove è stato di recente quotato il primo titolo non governativo”.
La crescita addizionale dei servizi turistici, che porta con sé un massiccio saldo positivo delle esportazioni, e delle attività connesse alle infrastrutture, all’edilizia e al mercato immobiliare e agricolo, ha creato le condizioni per mettere in sicurezza le prospettive della produzione e del reddito nazionale albanese sino a fine anno e in una prospettiva almeno biennale fatta di tassi di sviluppo sostenuti del 2,7 per il periodo gennaio marzo di quest’anno e fra il 3 e il 4 per cento a tutto il 31 dicembre, secondo le rilevazioni autonomamente condotte, ma di fatto convergenti nell’esito finale e negli assunti di partenza, da Banca centrale d’Albania e Ministero dell’economia e delle finanze e istituto di statistica INSTAT.
Il Governatore Gent Sejko, nel corso della propria periodica conferenza stampa ai rappresentanti dei mass media, ha sottolineato che il contributo di settori come il turismo ha permesso il consolidamento del valore della moneta nazionale Lek nei confronti soprattutto del tasso di cambio con euro e dollaro statunitense, e ciò ha comportato una stabilizzazione al ribasso del livello dell’inflazione pur in presenza di un andamento delle importazioni di beni finali, strumentali ed energetici sostenuto dalle buone performance del mercato del lavoro e delle retribuzioni medie nel settore privato.
Un simile scenario di sfondo ha determinato un orientamento di politica monetaria non monetarista né rigorista, portando il consiglio di sorveglianza della Banca centrale di Tirana a confermare, senza rincari del costo del denaro, i tassi di riferimento al 3 per cento di norma base, al 4 per i prestiti a un giorno, al 2 per i depositi giornalieri. L’obiettivo è inviare un segnale di fiducia a che l’economia reale continui a espandersi sulla base di un mix tra ecosistema normativo e ambientale accomodante e cornice macro finanziaria vigile ma non ostile per le attività delle famiglie e le decisioni delle aziende.
Il coordinamento, di diritto e di fatto, fra Banca centrale e ministero dell’economia e delle finanze, rappresenta un modello virtuoso che, nell’ambito del rispetto reciproco dei requisiti di autonomia e indipendenza delle rispettive istituzioni, permette di armonizzare la strategia monetaria con quella fiscale e di attuare un effetto di leva moltiplicativa nei confronti del potenziale di crescita dell’economia reale, dei sistemi produttivi e del mercato del lavoro alle prese con una crescente domanda di manodopera di ritorno in segmenti dal turismo qualificato ai cantieri edilizi pubblici e privati.
Il Governatore Sejko ha elogiato il settore bancario, le cui condizioni di patrimonializzazione perseguita con lungimiranza, e di liquidità massiva, dove si addizionano risparmio e valuta pregiata, stanno rendendo possibile un sempre buono livello di erogazione monetaria ai segmenti retail e ai progetti personali e di business di famiglie e piccole aziende.
Il clima di certezza e di solidità dello scenario fiscale, presente ed evolutivo, è corroborato infine dal dato tendenziale sul debito pubblico, gestito dal Governo Rama come fattore di garanzia delle politiche di investimento il cui costo viene ampiamente remunerato attraverso le variazioni positive del PIL, in rapporto al quale il passivo dello Stato del Paese delle Aquile supera di poco il sessanta per cento, confermando un aspetto di virtuosità di fatto anticipante, senza necessità di spostare politiche austere, le più rigorose prescrizioni dei trattati UE di cui l’Albania non fa ancora parte pur avendo avviato un anno fa i negoziati di adesione con Bruxelles.
Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI




