Era un voto atteso come un pericoloso referendum, si è rivelato inaspettatamente quasi un plebiscito per l’ultraliberista presidente Javier Milei.
Le elezioni legislative di metà mandato in Argentina segnano una netta vittoria per il partito La Libertad Avanza (LLA) di Milei, che consolida una presa politica fin qui traballante in Parlamento e gli fornisce un mandato rafforzato per continuare la sua scommessa di tagli radicali allo Stato sociale.
L’affluenza al voto si è fermata al 67,85%, al minimo storico dal ritorno alla democrazia nel 1983.
Nonostante i sondaggi che parlavano di un testa a testa, LLA ottiene il 40,84% dei voti a livello nazionale, sconfiggendo l’opposizione di sinistra, Fuerza Patria (FP), ferma al 24,50%. La vittoria è confermata anche nella provincia di Buenos Aires, storico bastione del peronismo progressista. LLA aumenta dunque il numero di seggi conquistando 64 deputati. Sebbene il partito resti minoranza in Parlamento, questo insperato successo permetterà a Milei di negoziare alleanze, in particolare con il partito PRO dell’ex presidente Mauricio Macri.
Alla conferma del presidente arrivano i complimenti di Donald Trump, che dal social Truth scrive: “Congratulazioni al presidente Javier Milei per la sua schiacciante vittoria in Argentina. Sta facendo un lavoro straordinario! La nostra fiducia in lui è stata giustificata dal popolo argentino”. Congratulazioni anche da Benjamin Netanyahu.
Negli ultimi mesi, un Parlamento dominato dal centrosinistra di stampo peronista aveva approvato leggi contro le politiche di tagli di Milei, stanziando fondi per l’università, la sanità e le pensioni nonostante i veti presidenziali, respinti grazie a maggioranze qualificate. Il nuovo Parlamento sarà invece più facile da controllare per il presidente.


