In meno di 2 anni stop alle caldaie a gas

0
24

Scopri i bonus e gli incentivi 

In vista di una realtà sempre più green e sostenibile, anche le caldaie a gas ne risentiranno in quanto l’Unione Europea sta attuando delle direttive ben precise al fine di ridurre l’impatto ambientale causato da questo elettrodomestico. Sebbene non sia nuova la volontà di fermare l’utilizzo e le nuove installazioni di caldaie a gas, in questo periodo in particolare si stanno concretizzando diverse idee e piani al fine di porre in essere, anche su questo fronte, la strategia per ridurre il cambiamento climatico.

Direttiva sulle “case green”. Cosa accadrà?

La Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento Europeo ha approvato la direttiva UE sulle “case green”. Questo è uno step ulteriore per raggiungere le emissioni zero entro il 2050. Nello specifico, attualmente l’obiettivo fissato è quello di raggiungere un sistema di abitazioni con classe energetica E entro il 2030 e classe energetica D entro il 2033. Per raggiungere questi valori, l’UE è in procinto di intaccare l’attuale sistema di caldaie presenti in ancora numerose abitazioni; secondo Legambiente in italia ci sono oltre 19 milioni di caldaie a gas di cui ben 7 milioni non sono aggiornate alla direttiva 90/396/CE sulle prestazioni degli apparecchi.

Da quando scatta il divieto di installare caldaie a gas

Nello specifico, tra il 13 e il 16 marzo verrà votato il provvedimento che, se dovesse essere approvato, vieterà dal 2025 l’installazione di caldaie a gas in nuovi edifici e negli edifici in ristrutturazione nonché le agevolazioni per l’acquisto di queste ultime già a partire dal 2024.

A partire dal 2029 è probabile che entrerà in vigore il divieto assoluto di vendita di caldaie a gas in ciascun Paese membro. Quindi si avranno circa 2 anni per ottemperare al nuovo assetto.

Nel 2020, secondo la Commissione Europea, il consumo di gas per paese in Europa era così diviso:

Uso del gas naturale nell’UE-27 2020, per paese

Il consumo finale di gas naturale nell’Unione europea nel 2020, per paese (in milioni di tonnellate cube di petrolio equivalente)

Germania

51,81

Italia

31,81

Francia

26,47

Olanda

15,90

Spagna

13,82

Polonia

9,24

Belgio

9,09

Romania

5,85

Ungheria

5,69

Repubblica Ceca

5,16

Austria

4,65

Slovacchia

2,43

Irlanda

1,95

Portogallo

1,74

Danimarca

1,51

Bulgaria

1,18

Grecia

1,10

Croazia

1,10

Finlandia

0,69

Lituania

0,58

Slovenia

0,58

Lussemburgo

0,56

Svezia

0,47

Lettonia

0,32

Estonia

0,25

Cipro

0

Malta

0

Inoltre secondo l’Eurostat nel 2021 il gas naturale rappresentava la principale fonte di calore con una quota pari al 38,2% seguita dalle energie rinnovabili con il 31,6%. Di conseguenza, i boiler rappresentano una parte importante quando si parla di sistemi di riscaldamento in Europa; in altre parole, con il 40% rappresentano il sistema di riscaldamento principale nel continente.