Inaugurazione anno giudiziario, tra separazione delle carriere e scontro tra politica e magistratura

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magistrati
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La cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione si svolge alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ad aprire la cerimonia la prima presidente della Suprema Corte Margherita Cassano con una sua relazione sull’anno appena trascorso. Intervengono il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il procuratore generale della Cassazione Luigi Salvato, il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, l’avvocato generale dello Stato Gabriella Palmieri Sandulli e il presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco.

La riforma della giustizia e la separazione delle carriere – appena approvata in prima lettura alla Camera- al centro degli interventi, come era prevedibile. Per il ministro Nordio il legislatore procederà senza esitazione anche per rispetto agli elettori ai quali era stata chiaramente annunciata nei programmi politici: “si presenta, per quanto riguarda l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, con una chiarezza cartesiana di rocciosa solidità. Ogni fantasia speculativa su variazioni futuribili è un’arbitraria interpretazione divinatoria. Il legislatore procederà senza esitazione, nella fiduciosa ma incondizionata acquiescenza al referendum popolare che suggellerà questo iter complesso”, aggiunge il Guardasigilli.

Nordio torna sul tema del pubblico ministero definito da lui stesso “un superpoliziotto” e assicura che ci sarà “l’assoluta indipendenza del pm rispetto al potere esecutivo”, anche quando sarà approvata la riforma che prevede la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente. “Il ruolo del giudice – sostiene – uscirà difeso e rafforzato, senza indebolire l’accusa, attuando in pieno il principio liberale secondo cui la giurisdizione si attua mediante il giusto processo, dove le parti sono in condizioni di parità davanti al giudice terzo e imparziale”.

I temi messi al centro della sua relazione, dalla presidente Cassano, sono quelli che dominano anche il dibattito pubblico e politico: tutela del lavoro, reati contro le donne, dramma delle carceri sovraffollate. Ma ricorda Cassano: “Serve rispetto reciproco tra istituzioni”.

La magistratura è impegnata a realizzare “i più alti valori espressi dalla Costituzione”, uno “sforzo che necessita di essere accompagnato da un contesto improntato al rispetto reciproco fra le varie istituzioni dello Stato”. E precisa “serve un vero e proprio patto per lo Stato di diritto in grado di alimentare la fiducia dei cittadini nei confronti di tutti gli organi cui la Carta fondamentale assegna l’esercizio di funzioni sovrane”.