Il fuoco non brucia solo alberi, ma svela interessi nascosti. L’ondata di incendi che da metà agosto sta devastando la Spagna – con 344.000 ettari già andati in fumo da inizio anno, di cui 120.000 solo ad agosto secondo il sistema europeo Copernicus – non è solo il risultato di condizioni climatiche estreme. In molti casi le fiamme sono appiccate dall’uomo, e dietro il disastro di Aliseda, in Estremadura, emerge una causa precisa: la caccia.
L’incendio, scoppiato a Cáceres e già responsabile della distruzione di oltre 4.000 ettari nella Sierra de San Pedro, è stato definito dal Ministro della Presidenza dell’Estremadura Abel Bautista come “causato da interessi economici legati alla caccia“. “Ci sono stati due focolai separati, nella stessa proprietà, a causa della caccia. Bisogna essere assolutamente spietati per farlo”, ha dichiarato Bautista, confermando che la Guardia Civil ha identificato il terreno e i punti di innesco.



