Il Consiglio dei Ministri del Governo Rama ha approvato in data odierna i criteri, le regole e le procedure per l’ammissione alle agevolazioni a favore di enti e soggetti economici che svolgono attività in partenariato con l’azienda statale dedi produzione, smilitarizzazione e commercio di munizioni, attrezzature e tecnologie militari
La decisione governativa, assunta su proposta del Ministro della Difesa onorevole Pirro Vengu, mira a determinare i criteri che devono essere soddisfatti da parte dei soggetti economici che presentano domanda all’Agenzia per l’industria della Difesa, al momento di produrre la documentazione e di soddisfare le procedure volte a beneficiare delle agevolazioni previste dalla legge istitutiva della società pubblica, a partecipazione statale, denominata “Kayo”.
Secondo la decisione, ciascun soggetto richiedente, interessato a beneficiare delle agevolazioni, sarà tenuto a presentare all’Agenzia per l’industria della Difesa la richiesta, nel rispetto del modulo di domanda-tipo compilato e firmato dal legale rappresentante del richiedente stesso, unitamente alla documentazione che dovrà comprendere: copia del certificato di registrazione del soggetto presso il National business center (equivalente albanese del registro delle imprese); l’estratto storico dell’impresa e l’estratto dei dati iscritti nel Registro dei titolari effettivi; la documentazione probatoria e comprovante l’approvazione, da parte del Consiglio di sorveglianza della società statale “Kayo”, per la cooperazione con la persona giuridica privata; la relazione esplicativa della partnership con la medesima “Kayo”, la forma di collaborazione, la descrizione delle attività che verranno svolte, le opportunità di creazione di nuova occupazione, l’inserimento di tecnologie innovative; l’analisi di impatto ambientale, della situazione economica e di impatto sociale, e le possibilità di beneficio pubblico nel campo della sicurezza.
Dovranno inoltre essere acclusi i documenti relativi alla copia completa del Piano di business triennale e a breve termine, al bilancio certificato per almeno gli ultimi tre anni nei Paesi di origine del soggetto economico richiedente o, nel caso di nuove entità e di start-up, il bilancio del revisore autorizzato.
Il plico dovrà poi includere la documentazione finanziaria, dimostrante le capacità finanziarie per lo svolgimento di attività nel settore militare; la documentazione descrittiva delle esigenze di infrastrutture ausiliarie; l’elenco dei lavoratori dipendenti previsti per l’assunzione e il programma di formazione per la loro qualificazione; la documentazione comprovante che il soggetto non è in procedura concorsuale o di liquidazione e che il patrimonio netto non è sottoposto a procedure di esecuzione coattiva.
Il richiedente dovrà infine certificare di non essere stato condannato con decisione definitiva per reati penali, e attestare che l’ente candidato ha adempiuto a tutti gli obblighi relativi al pagamento di tasse, imposte, contributi previdenziali e sanitari.
Altro tassello importante è la certificazione dello stato giudiziario e la documentazione rilasciata da altra autorità competente, che certifichi che le persone che sono parte di un organo amministrativo, del suo dirigente o supervisore, o che hanno poteri di rappresentanza, decisione o controllo al suo interno, non sono state condannate da una decisione definitiva del tribunale per partecipazione o finanziamento di un gruppo criminale strutturato, per detenzione di armi senza permesso, commercio illegale di armi, crimini militari, attacchi informatici, traffico di stupefacenti o sfruttamento del lavoro minorile.
L’Agenzia per l’industria della Difesa dovrà rilasciare apposita autorizzazione a che siano effettuate le necessarie verifiche sui dati presentati con la domanda di fruizione delle agevolazioni. La documentazione richiesta dal provvedimento del Governo Rama è presentata nella forma e in conformità alla legislazione albanese e alle disposizioni applicabili nel Paese di origine per le persone giuridiche estere. Per quest’ultimo è necessario essere legalizzato con timbro di apostille oppure autenticato e tradotto in lingua albanese.




