Influenza aviaria M5s chiede audizione in Commissione agricoltura

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Influenza aviaria M5s chiede audizione in Commissione agricoltura, Pollini(M5s): «350mila capi abbattuti, richiedono interventi urgenti»

Paola Pollini (Consigliera regionale M5s Lombardia): «In funzione delle notizie relative al diffondersi dell’influenza aviaria, fra le Province di Mantova e Brescia, ho chiesto un aggiornamento sugli interventi di contenimento della patologia, attraverso un confronto con i vertici dell’ATS Valpadana e dell’ATS Brescia, nonché tecnici delle Direzioni generali competenti. Il confronto si è svolto ieri nell’ambito dei lavori della VIII Commissione regionale Agricoltura.

Ringrazio gli intervenuti sia per i contributi, sia per la prontezza con la quale hanno esaudito la mia richiesta. Evidentemente il tema è sentito e richiede attenzione.

Quello che è emerso è un situazione che necessita una seria presa di  Lombardia, con i suoi oltre 1.000 allevamenti e 24 milioni di capi allevati, registra una eccessiva concentrazione di impianti tali da rendere l’intero settore una vera e propria bomba ad orologeria sia dal punto di vista sanitario che ambientale.

L’eccessiva densità in taluni territori, vedi quello della provincia di Brescia e di Mantova, è un problema che è stato riconosciuto anche dalle sigle imprenditoriali che ieri sono intervenute in audizione. La soluzione non può essere però il ricollocamento di questi impianti in province che finora sono state graziate bensì il progressivo ridimensionamento definendo da subito una moratoria contro la realizzazione di nuovi impianti e poi stabilendo per ogni territorio un indice di pressione massimo invalicabile.

Il settore, come quello suinicolo colpito dall’epidemia di PSA, paga decenni di arretratezza e ad oggi mancano disciplinari per la certificazione del benessere animale a differenza del settore bovino che, invece, la sua epidemia l’ha già affrontata e superata decenni fa. 

Non bastano quindi le norme sulla biosicurezza ma serve un vero e proprio salto di qualità del settore e Regione deve fissare obiettivi di qualità alti e incentivare gli imprenditori a migliorare impianti e tecniche di allevamento in ottica non solo di sicurezza alimentare ma anche di benessere animale e contrasto all’antibiotico-resistenza che sono tra loro strettamente correlate.

Stando a quanto appreso, in Lombardia sono stati abbattuti oltre 350 mila capi in 9 diversi impianti, in seguito ai contagi, nei mesi di ottobre e novembre di quest’anno. Il dato è ovviamente in aggiornamento segno che il diffondersi dell’epidemia non risulta essere arginato. Al contrario è stata confermata la sussistenza del rischio di zoonosi, ovvero il salto di specie dagli uccelli agli uomini, finora non verificatori in Italia ma purtroppo già accaduto in altri stati.

È stato inoltre affermato che il vettore principale del contagio sia la fauna selvatica e non la trasmissione da un allevamento all’altro. A differenza però della PSA, in questo caso lo sterminio di tutti gli uccelli selvatici sarebbe oltre che moralmente inaccettabile anche costituzionalmente illegittimo. La causa di focolaio in un allevamento deve essere quindi trovata nelle condotte poste in essere dell’allevatore dentro e fuori la propria attività.   

Il Movimento Cinque Stelle continuerà a monitorare questa tematica, sia affinché siano erogati i giusti indennizzi alle imprese (finora le richieste ammontano a 3.6 milioni di euro) previa verifica dell’adozione tutte le misure di biosicurezza e le migliori pratiche di gestione degli allevamenti, sia affinché siano intraprese le soluzioni più opportune in termini di contenimento del virus» così la Consigliera regionale Paola Pollini, al termine dell’audizione congiunta fra l’VIII Commissione la III Commissione con le associazioni di settore, ATS Brescia, ATS Val Padana e le Direzioni Generali competenti ai fini di un aggiornamento sui recenti focolai di influenza aviaria nell’ambito del comparto avicolo lombardo.