Inps, pensione media uomini +34% rispetto alle donne

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10/05/2011 Roma, Forum della Pubblica Amministrazione 2011. Nella foto lo stand dell' INPS

Nel 2024 è salita di qualche punto percentuale l’età media di pensionamento, ma le diseguaglianze di genere restano forti: i pensionati uomini hanno ricevuto una pensione media di 2.142,60 euro al mese, una cifra superiore del 34% a quella media ricevuta dalle donne pensionate, pari a 1.594,82 euro.  Lo hanno riferito i dirigenti dell’Inps presentando il Rapporto annuale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. La crescita è dovuta prevalentemente alla stretta sulle pensioni anticipate con l’introduzione del calcolo contributivo per chi va in pensione con Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) e in parte agli incentivi sulla permanenza al lavoro. L’età media di uscita in pensione di vecchiaia è di 67,2 anni mentre quella per l’anticipata è di 61,6 anni.

Pensione media uomini +34% rispetto a quella delle donne

“Al 31 dicembre 2024- si legge – i pensionati erano circa 16,3 milioni, di cui 7,9 milioni di maschi e 8,4 milioni di femmine. L’importo lordo delle pensioni complessivamente erogate era di 364 miliardi di euro”.  Le donne sono il 51% dei pensionati ma percepiscono il 44% dei redditi ( 161 miliardi contro 204) . L’importo medio lordo  mensile dei redditi pensionistici è cresciuto del 4,4% sul 2023. L’importo medio dei redditi da pensione mensili percepito nel 2024 tra uomini e donne  era di 1.860,83 euro. Dei pensionati italiani nel 2024 il 96% circa percepiva almeno una prestazione dall’Inps e aveva un reddito lordo mensile medio di circa 1.884 euro. Il restante 4% non beneficiava di prestazioni da parte dell’Inps, ma percepiva rendite Inail, pensioni di guerra o pensioni da Casse professionali, Fondi pensione ed Enti minori.

Con riferimento agli importi medi delle diverse tipologie di prestazioni pensionistiche, le pensioni anticipate/anzianità erano quelle più elevate, in quanto generalmente riconducibili a carriere lavorative più lunghe, con un importo medio di 2.133 euro mensili, a fronte di pensioni di vecchiaia di 1.021 euro, di invalidità di 1.151 euro e al superstite di 855 euro. Le prestazioni assistenziali si attestavano intorno ai 502 euro mensili, in media. Per quanto riguarda la distinzione per genere, il 66% delle pensioni anticipate era erogato ai maschi,  mentre le femmine percepivano il 61% dei trattamenti di vecchiaia (con un importo medio di 867  euro mensili a fronte di 1.260 euro mensili delle pensioni di vecchiaia percepite dai maschi).

Le femmine erano in una netta prevalenza anche nelle pensioni ai superstiti (l’87% delle prestazioni) e nelle pensioni e assegni sociali (il 62%). Le percentuali delle altre categorie erano pressoché equamente  distribuite tra i sessi. Nell’ambito delle prestazioni previdenziali, se si escludono i trattamenti al superstite, a parità di altra tipologia di pensione, il reddito medio percepito dalle donne è inferiore a quello degli uomini.

Per le donne il reddito medio da pensione è più basso di quello degli uomini anche in caso di pensione anticipata e quindi di carriera continua, a causa delle retribuzioni mediamente più basse ma il divario è minore. Gli uomini con redditi da pensione anticipata ricevono importi medi pari a 2.277,50, superiori del 22,94% a quelli delle donne (1.852,48 euro).