Di fronte a questo grosso circolo vizioso che rischiava di innescarsi sui mercati finanziari è intervenuta la Bank of England con un intervento di salvataggio
Di cosa si è trattato? La BoE si è dichiarata pronta ad acquistare la quantità di titoli di Stato (sulle scadenze più lunghe) necessari a ripristinare la normalità sul mercato obbligazionario nazionale, con una sorta di QE temporaneo denominato “long dated Gilt” fino al 14 ottobre ma di ammontare non specificato. Il Comitato però si è detto determinato a iniziare la riduzione del bilancio, al ritmo stabilito, con un inizio della stessa posticipato dalla prossima settimana al 31 ottobre.
Gli acquisti fatti sulla base dello schema previsto verranno liquidati una volta che “i rischi per il funzionamento del mercato saranno rientrati”: la liquidità sarà quindi sterilizzata una volta riportata la calma. Questa mossa della BoE, tuttavia, non è esente da parecchie controindicazioni. Trattandosi di un QE temporaneo, attuato in una fase di rialzo dei tassi, va in netta contraddizione con la politica monetaria. Espandendo la base monetaria, in quanto acquisto di titoli, contribuisce a indebolire potenzialmente la sterlina, che già è sui minimi, e tende ad amplificare l’effetto inflazionario già insito nel programma di acquisti. Il QE annunciato rischia di vanificare, quindi, se non altro in parte, lo sforzo per combattere l’inflazione e sostenere la divisa con una politica di rialzi dei tassi.
Ma il collasso degli asset (principalmente Gilt lunghi) in pancia ai fondi pensione non ha praticamente lasciato altra scelta alla banca centrale se non intervenire direttamente sul mercato. Possiamo fare un’altra considerazione del segnale lanciato dalla BoE: la sua mossa rappresenta la prova che la lotta all’inflazione può passare in secondo piano se il sistema viene messo a rischio da una possibile catastrofe finanziaria. Per questo costituisce la prima “accennata” capitolazione e resa di una banca centrale dei principali paesi sviluppati di fronte all’instabilità e allo stress del mercato.
Questo per dire che se in altre aree le cose dovessero precipitare, sarebbe lecito attendersi comportamenti molto simili. Comunque sia, l’intervento della BoE ha prodotto una violentissima inversione della curva dei tassi UK (il tasso Gilt 30Y ha ritracciato in solo giorno oltre 105 bp!), movimento che ha poi trascinato con sé tassi e spread dell’Eurozona e degli USA. La calma sui rendimenti ha tolto pressione alle borse e ha fatto recuperare in maniera netta l’euro e la sterlina. Il clima di temporanea distensione si è riflesso anche sulle commodities.


