Intervista con Maria Grazia Grippo, prima donna Presidente del Consiglio comunale della città di Torino

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1) È sempre un piacere intervistare una collega giornalista assurta a ruoli istituzionali di pubblico interesse. Ruoli intrapresi nel 2016, per quanto riguarda il Comune di Torino, e che capitalizzano l’esperienza svolta al seguito dell’attuale Senatore Mauro Laus quando questi presiedeva il Consiglio regionale del Piemonte.

Che cosa intende portare di questa esperienza inter istituzionale nell’esercizio della presidenza del Consiglio comunale?


“L’esempio di correttezza e di umanità nella relazione sia con la componente politica che con la componente tecnica è l’eredità più importante. Per il ruolo di arbitro che mi impone la presidenza,
l’esperienza al fianco di chi mi ha formata politicamente è fondamentale ma altrettanto lo sono i vari trascorsi professionali. L’essere giornalista mi ha aiutata e mi aiuta di più a sentirmi vicina alle persone e non una donna di palazzo”


2) La presenza femminile di merito all’interno delle Istituzioni dirette e indirette (partecipate) del Comune di Torino può essere promossa e sviluppata attraverso delle riforme regolamentari in materia di nomine. Come si muoverà in tale direzione sotto la Sua presidenza il consiglio comunale?


“Il Comune di Torino è già da tempo in cammino sulla strada del riequilibrio di genere e molto è stato fatto anche nella passata legislatura. Quando nel 2016 sono stata eletta per la prima volta consigliera
comunale, da vicepresidente della commissione Diritti e Pari opportunità, da sola ho tenuto a battesimo le modifiche statutarie per garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali non elettivi dell’ente e delle sue partecipate. Si tratta quindi di proseguire lungo un solco già tracciato”


3) Il Pnrr, lo strumento programmatorio del governo Draghi per spendere i soldi europei del recovery fund, assegna importanti risorse al capoluogo piemontese. Ferma restando l’azione esecutiva del Sindaco e della Giunta, il Consiglio ha compiti importanti dal punto di vista della regolamentazione urbanistica, amministrativa e tributaria per assecondare gli investimenti finanziabili.

Quale ordine dei lavori intendete darvi da tale punto di vista?


“Tutte le forze politiche hanno dimostrato grande attenzione e grande sensibilità sul punto, c’è l’intenzione condivisa di esprimere un protagonismo corale. Il sindaco è sceso in campo con una squadra che comprende anche la Regione a trazione centrodestra: mi sembra un esempio paradigmatico di come intendiamo procedere nei prossimi anni”


4) Capitolo spinoso. La crisi industriale e operaia. La vicenda Embraco punta di un iceberg profondo di deindustrializzazioni e di perdita di posti di lavoro. Lei guida l’istituzione che rappresenta i cittadini, sebbene quasi un elettore su due non sia andato a votare. Quali iniziative assumerà il Consiglio comunale, magari con le scuole e con il mondo delle associazioni, per riavvicinare la gente alla politica
attiva locale?


“Personalmente ho intenzione di rendere sempre più avvicinabili i luoghi e i momenti dell’esercizio democratico, attraverso un incremento delle opportunità e delle capacità di risposta dell’istituzione. Sto lavorando anche a una revisione del format con cui avvengono le visite, didattiche e non,  all’interno del Palazzo comunale per aumentare la consapevolezza della cittadinanza nei confronti dell’ente comunale”


5) Oltre agli aspetti più idealistici, la fiducia dell’elettorato attivo si riconquista, nell’ottica altresì di prevenire le tensioni politiche e sociali destinate a moltiplicarsi dopo la vicenda Embraco, attraverso gesti concreti. Torino, definita dal Premier Draghi alla stregua di una propaggine del Sud nel profondo Nord, vanta il triste terzo gradino del podio delle “capitali d’Italia” delle multe messe a bilancio ogni anno dal Comune, 50 milioni di euro che ci collocano alle spalle di Milano e di Roma secondo i dati della commissione parlamentare Baldelli. Cifre che l’attuale peggiorata crisi economica renderà ancora più
complicate da riscuotere, per la mancanza di liquidità in capo a un maggior numero di famiglie. Di contro, la Soris, ente esattoriale del Comune, agisce applicando gli schemi della vecchia Equitalia e non concede alcuna forma di saldo e stralcio neppure nei casi personali e familiari socialmente più gravi.

Non pensa sia giunta l’ora di portare in Consiglio comunale una riforma del regolamento in tema di riscossione locale che amplifichi la definizione agevolata e impedisca una tempesta di ganasce fiscali e di fermi amministrativi a danno di inermi cittadini rimasti senza riserve finanziarie?


“Sono certa che sia assoluta la sensibilità nei confronti delle condizioni economiche e sociali in cui versa la nostra comunità in questo tempo storico e da questa sensibilità non saranno e non possono essere esenti le disposizioni regolamentari, che pure debbono per loro natura esprimere una funzionalità e una efficacia durevoli nel tempo. Si tratta di cercare e di trovare la strada affinché l’applicazione della norma garantisca da un lato la necessaria equità e dall’altro il raggiungimento degli obiettivi che si propone”


6) Collegata alla crisi economica è la vicenda del costi della politica locale, vicenda che la legge di stabilità del governo Draghi rischia di fare involvere fino a prefigurare una sorta di mini casta. Nel 2021, gli emolumenti assegnati a Consiglio, Giunta comunale ed eletti nelle circoscrizioni sono ammontati a oltre 3,3 milioni di euro. Se il Consiglio comunale recepirà gli aumenti autorizzati da
Draghi, aumenti che secondo l’associazione Anci sarebbero addirittura automatici e bisognosi solo di una determina dirigenziale che li applichi e li accrediti al sindaco e quindi agli assessori e a tutti gli eletti, tale cifra per quanto lorda rischia addirittura di raddoppiare.


Come Consiglio comunale, che cosa intendete fare per impedire una simile lievitazione dei costi della politica, tenuto conto che normalmente ogni amministratore dispone già di un proprio posto di lavoro o di una fonte di reddito?

Ciò dal momento che la legge Draghi consente comunque di rinunciare a fruire di tali aumenti nelle indennità di funzione?


Il nostro giornale Notizie in un click ha lanciato la proposta di autotassare, al 15 o al 20 per cento, le indennità nette degli amministratori locali del Comune di Torino per creare un fondo emergenze sociali ulteriormente integrabile con lasciti e donazioni: che ne pensa?


“Francamente penso che la qualità dell’impegno, del tempo e del lavoro sia un valore da riconoscere in tutti gli ambiti. I costi della politica – per usare la sua espressione – non sono buoni o cattivi per definizione, si connotano in un senso o nell’altroquando si determina la loro efficacia, quindi nella misurazione degli effetti che producono. Come appunto accade negli altri ambiti della nostra società. Personalmente per poter far fronte agli impegni connessi al mio ruolo di presidente sono stata costretta a mettermi in aspettativa dal lavoro, che al mio livello professionale e alla mia età sicuramente significa rimanere indietro in termini di competitività quando dovrò rientrare in azienda eppure è apparso subito chiaro che non sarebbe stato né percorribile né serio fare altrimenti. I  consiglieri ad esempio non percepiscono alcuna indennità ma gettoni di presenza nel momento in cui partecipano alle sedute, con un tetto massimo mensile. Tutto questo per dire che l’eccesso di semplificazione non aiuta né la correttezza della comunicazione né la ricerca delle soluzioni migliori”


7) Veniamo in conclusione ai rapporti internazionali. Torino è gemellata da anni, grazie alle iniziative dell’allora Sindaco Sergio Chiamparino, con la città di Tirana (dove il nostro giornale ha una seconda sede redazionale), Capitale della Repubblica d’Albania e, relativamente a quest’anno, anche della gioventù europea (Youth Capital). Il Paese balcanico, grazie ai fondi di Preadesione alla UE e alle nuove leggi in materia di start-up, ha messo in pista un ecosistema per gli investimenti nel quale il sistema formativo, fieristico e imprenditoriale torinese potrebbe conseguire importanti occasioni di ordinativi, di lavoro, di vetrina e di crescita (addizionale e non delocalizzante) su un mercato ben collegato a noi
grazie all’aeroporto di Caselle. Basti pensare alla già importante presenza di realtà come Slow Food.
Che cosa potrete fare come Consiglio comunale di Torino – premesso che il nostro Giornale sarà volentieri accanto a Voi in questa operazione valorizzando un nostro radicamento di ben sette anni nella Capitale albanese – per riattivare a breve i rapporti con Tirana in corrispondenza con tutte le preziose occasioni di sviluppo richiamate prima?


“Posso dire fin da ora che mi farà molto piacere accompagnare ogni iniziativa di valorizzazione delle relazioni nate dai gemellaggi intessuti nel passato. Siamo all’inizio del mandato, perciò la definizione di percorsi per il prossimo futuro è ancora alle battute iniziali”