Roma – La Property Rights Alliance (PRA) ieri ha presentato ufficialmente al Parlamento Europeo la 19ª edizione dell’International Property Rights Index (IPRI), l’unico indice comparativo che misura e classifica la protezione dei diritti di proprietà fisica e intellettuale, oltre al contesto legale e politico di riferimento in 126 Paesi
L’indice è stato redatto da Sary Levy Carciente, economista di fama mondiale e consulente economico del premio Nobel per la Pace Maria Corina Machado.
La presentazione ufficiale dell’Indice è stata organizzata dalla Vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno (Partito Democratico/ S&D), e ha visto la partecipazione dell’Europarlamentare Stefano Cavedagna (Fratelli d’Italia/ECR), e i think tank New Direction, SME Connect, ECIPE ed EPIC.
L’edizione 2025 dell’IPRI registra un significativo miglioramento per l’Italia, che ottiene un punteggio complessivo di 6,952, per la prima volta dopo anni di declino, recuperando 11 posizioni, passando dalla 36ª posizione del 2024 alla 25ª del 2025 e collocandosi al 17º in Europa e al 25º posto a livello mondiale.
Il miglioramento riflette un rafforzamento complessivo della tutela dei diritti di proprietà, con un balzo dalla 61ª posizione del 2024 alla 15ª posizione nel 2025. Inoltre, si registra un importante miglioramento nella stabilità politica, con un passaggio dalla 40ª alla 34ª posizione.
L’unica variazione negativa riguarda un lieve calo (-0,0022) nel sottoindice dedicato alla proprietà intellettuale. Tuttavia, si registra un miglioramento per quanto riguarda la tutela dei marchi, dove l’Italia si posiziona terza al mondo e seconda in Europa.
“I diritti di proprietà rimangono uno dei pilastri fondamentali per mantenere una società libera e prospera”. Dichiara Lorenzo Montanari, Direttore Esecutivo di PRA, “Con questo risultato l’Italia entra nella Top 25 mondiale con un punteggio di 6,952, ben al di sopra della media globale IPRI 2025.”


