Isola d’Elba, dove sono finite le “spiagge amiche delle tartarughe marine”?

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Dopo la deposizione record della tartaruga marina Federica avvenuta sulla spiaggia di Marina di Campo il del 20 giugno 2017, Legambiente Arcipelago Toscano si è impegnata a fondo nella protezione dei nidi di Caretta Caretta, animale in pericolo di estinzione.

La spettacolare schiusa avvenuta in pieno giorno, in mezzo agli ombrelloni e ai bagnanti , nell’agosto 2018 sulla spiaggia di Straccoligno, nel Comune di Capoliveri, e le numerose nidificazioni avvenute nel 2019 sulla costa toscana – e la prima del 2020 – confermano il fatto che una deposizione di uova di tartaruga marina su una delle nostre spiagge non è più da considerarsi un’ipotesi eccezionale. E’ quindi un dovere di tutti, della Regione , delle Amministrazioni Comunali, degli operatori delle spiagge , delle associazioni ambientaliste, dei turisti, rendere le spiagge accoglienti alle tartarughe marine. Sembra che però questo senso del dovere ce l’abbiano in pochi, soprattutto le Amministrazioni Comunali, che nonostante le nidificazioni già avvenute, con la relativa pubblicità e interviste sui giornali nazionali e servizi televisivi, nonostante le solenni promesse fatte di rendere le spiagge “amiche delle tartarughe”, pare si siano completamente scordati dell’esistenza di questi meravigliosi e pacifici rettili marini che popolano i nostri mari da milioni di anni.

A Procchio , nel Comune di Marciana, dopo aver monitorato la spiaggia al buio per ben due anni, Legambiente Arcipelago Toscano non è riuscita ad ottenere che la quotidiana uscita delle ruspe sulla spiaggia avvenisse un’ora più tardi, per permettere a un’eventuale coraggiosa tartaruga di nidificare in pace e ai volontari di trovarne le tracce, tanto che il team tartarughe del Cigno Verde ha deciso a malincuore di rinunciare al monitoraggio di questa spiaggia che è stata dichiarata “nemica delle tartarughe marine”.

Il 16 giugno, una delle volontarie di Legambiente Arcipelago Toscano, durante il quotidiano monitoraggio all’alba, ha trovato sulla spiaggia di Lacona le tracce di una uscita esplorativa, senza deposizione, di una tartaruga marina, ma nei giorni successivi sono scese sulla spiaggia , la mattina prestissimo, dei pesanti mezzi meccanici che hanno spostato grandi quantità di sabbia, cancellando eventuali tracce e se mai la tartaruga avesse deciso di tornare per deporre le uova, avrebbe sicuramente distrutto il nido.

La stessa cosa sta succedendo sulla spiaggia dove tre anni fa approdò prima dell’alba per ben due volte TartaFederica: Marina di Campo. Infatti alle 5 di mattina comincia a lavorare un pesante mezzo meccanico del Comune che liscia completamente la sabbia, cancellando eventuali tracce e distruggendo un eventuale nido. Non dimentichiamoci mai il fatto avvenuto qualche anno fa in Sicilia, quando una ruspa ha schiacciato su una spiaggia una tartaruga marina che stava deponendo le sue uova.

A nome delle Tartarughe Marine, Legambiente Arcipelago Toscano chiede alle Amministrazioni Comunali e agli stabilimenti balneari, una gestione più sostenibile e rispettosa delle spiagge, come luoghi speciali , ricchi di vita e biodiversità , da trattare con cura , privilegiando pulizie manuali a quelle meccaniche.

Chiede inoltre alle Amministrazioni Comunali di dare almeno il tempo ai volontari, che tutte le mattine si sacrificano, per amore delle tartarughe marine, dell’ambiente e della bellezza dell’Elba, alzandosi prima dell’alba per andare a monitorare le spiagge. Basterebbe ritardare di un’ora la discesa delle ruspe sugli arenili, avvertendo il giorno precedente l’associazione ambientalista. Non ci sembra così difficile e permetterebbe di dire che le promesse di spiagge tarta-friendly fatte ai giornali, alle televisioni e ai bimbi elbani erano, anche solo un pochino, veritiere.