ISTANTANEE EDOCHIANE DAGLI ATLETI SARDI

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Sono ore fondamentali quelle che precedono l’evento sportivo più desiderato da un’atleta. Ma le nostre due protagoniste e il bronzo di Rio trovano alcuni attimi del loro prezioso tempo, per esternare stati d’animo particolari.
Pur abitando a Maranello, Rita Cuccuru porta la Sardegna e soprattutto la sua Uri nel cuore. Non fa fatica a regalare un sorriso a tutti, lei che ha approfittato della pandemia per dare un sussulto prodigioso al suo stato di forma. E il bronzo in World Cup a La Coruña (Spagna) dice tutto. La portacolori della Woman Triathlon Italia si pronuncia dall’Estremo Oriente: “Sono molto orgogliosa di essere qui a Tokyo e di partecipare a questo stupendo evento. Mi sono preparata al meglio, con il ritiro di Livigno sono pronta fisicamente e mentalmente ad onorare il body della nostra nazione. I giorni qui trascorrono molto veloci, vorrei fossero un po’ più lenti per godermi un po’ di più questo che è il periodo più bella della mia vita”.
L’universitaria Sara Desini, attaccante del Modena Volley ma cresciuta nella Pallavolo Olbia ha coronato un sogno cullato in cinque anni di pratica.
“Ci sono tante emozioni contrastanti – confessa Sara direttamente da Tokyo – però quella che prevale è l’entusiasmo! Sono e siamo carichissime, pronte per entrare in campo domani e fare tutto ciò che sappiamo fare. Sono contenta che sia arrivato finalmente il giorno e sicuramente abbiamo tanta tensione: non giochiamo contro altre squadre da ormai due anni. Ma certamente non ci faremo sopraffare e andremo pronte e determinate contro le padrone di casa! Sarà la nostra partita di esordio e daremo il 100%! Soggiorniamo qui da tredici giorni e ci siamo allenate tanto durante tutta questa permanenza giapponese per arrivare fisicamente pronte e con la testa puntata all’obiettivo”.
Giovanni Achenza, sente forte la vicinanza della comunità di Oschiri che fa il possibile per incoraggiarlo anche a distanze proibitive. Lui, con la solita umiltà che lo contraddistingue, farà in modo di mettere in pratica ore e ore di allenamento. E di sicuro avrà un ruolo importante l’esperienza acquisita alle paralimpiadi brasiliane, culminata con un indimenticabile podio.
Lo stato d’animo è tranquillo – confida Giovanni Achenza – perché come preparazione abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare; ora non resta che disputare la gara e raccogliere i frutti con la speranza che siano dolci e non amari. Mancano solo tre giorni, ho aspettato un anno in più per fare la gara dei sogni di un atleta“.