Il ricongiungimento delle carriere contributive riguarda non soltanto i lavoratori originari del Paese delle Aquile, ma un numero sempre più elevato di nostri Connazionali emigrati oltre Adriatico
La firma tra le delegazioni tecnico politiche dei nostri due Paesi, guidate rispettivamente dal Senatore Tommaso Nannicini per l’Italia e dalla Viceministra dell’economia Olta Manjani per il Governo Rama, accelera sulla via sempre più nitida e certa dell’accordo finale che dovrà essere siglato a Roma tra i Ministri competenti per la sua entrata in vigore a decorrere dal 2023.
Oggi dopo mezzogiorno si svolgerà la conferenza stampa convocata a Tirana dal nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci per puntualizzare il merito degli sviluppi a oggi raggiunti e perfezionati. Saranno presenti, in quanto facenti parte della delegazione del Senatore Nannicini e coprotagonisti delle molteplici iniziative di sensibilizzazione, elaborazione propositiva e raccolta adesioni, i funzionari e attivisti Giovanni Lattanzi e Geri Ballo.
Le due firme apposte ieri sono la risultante di un cammino non sempre semplice e anzi a tratti impervio, ma che ha conosciuto una svolta decisiva sul finire dello scorso dicembre, quando nella legge di stabilità e di bilancio approvata dal Parlamento per il 2022 venne contabilizzato l’emendamento a firma proprio del Senatore Nannicini, sottosegretario a palazzo Chigi nel precedente Governo di Matteo Renzi e dal 2018 eletto a palazzo Madama per il PD.
Grazie all’innovazione così apportata, è stata istituita in maniera stabile una dotazione di risorse con l’obiettivo di dare copertura, a decorrere dal 2023, a una voce di welfare che riguarda non soltanto migliaia di lavoratori di origine albanese che hanno versato contributi nel nostro Paese, ma altresì un numero crescente di cittadini Italiani tuttora in età lavorativa ed emigrati a un certo punto nella terra delle Aquile dopo una vita professionale più o meno lunga in madrepatria.
Insomma, come ha ricordato lo stesso Nannicini, si tratta di una questione non burocratica o ragionieristica ma afferente alla civiltà e al buon senso: un atto dovuto che valorizza il passato recente e rafforza per i periodi a venire la cooperazione tra Nazioni amiche e le cui vicende, umane e di diritto pattizio internazionale, sono oramai indissolubilmente intrecciate, sul piano lavorativo e commerciale e degli investimenti economici e aziendali connessi, dal 1991.
L’accordo tra le delegazioni, che ha coinvolto funzionari degli istituti previdenziali pubblici e di sicurezza sociale – ossia il nostro INPS e l’istituto albanese per la sicurezza sociale – fissa i criteri per fare convergere le basi di calcolo per l’erogazione dei futuri assegni pensionistici, mettendo a sintesi le proposte iniziali dei due Stati.
Il Senatore Nannicini ha guidato la missione odierna, e in precedenza quella di inizio marzo svolta sempre a Tirana, su incarico del Ministro del governo Draghi, con delega al lavoro e al welfare, Andrea Orlando, mentre nel frattempo i colloqui sono proseguiti in maniera ininterrotta attraverso il positivo confronto svolto dal nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci e dalla vice Ministra degli affari esteri d’Albania Megi Fino.
Una settimana dopo l’avvio dei negoziati di adesione all’Unione Europea tra Tirana e Bruxelles, questo secondo negoziato, lungi dal riguardare un singolo settore, è esso stesso sinonimo di una realtà orientata alla compiuta integrazione.
Dir. politico Alessandro ZORGNIOTTI





