ITALIA E ALBANIA, LA COOPERAZIONE SALE IN CATTEDRA

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È stata presentata oggi, nel salone cerimoniale del Grand hotel Rogner nel cuore della capitale Tirana, la riedizione dell’evento intitolato “Studiare in Italia”, che pone in dialogo 40 atenei del Belpaese e 15 accademie pubbliche e private con sede nella Nazione delle Aquile

Alessandro Ruggera, direttore dell’istituto di Cultura 

Il Direttore dell’istituto di Cultura, Alessandro Ruggera: “Si consolida un evento frutto della coesione del sistema Italia in Albania e del clima sinergico e collaborativo che si è instaurato fra le Università dei nostri due Paesi, e grazie al quale, in maniera trasversale, viene favorita la diffusione dell’insegnamento della Lingua Italiana come strumento di integrazione e inclusione e di reciproca capacità comunicativa. L’evento di questa sera e soprattutto la giornata di domani, con il supporto della nostra Ambasciata che qui ringrazio nella persona del nuovo Ambasciatore Marco Alberti che ci ha voluto onorare della propria presenza inaugurale, consentiranno di condividere buone prassi ed esperienze con l’obiettivo di accrescere le opportunità di cooperazione che attengono alla crescente mobilità di studenti, ricercatori e docenti fra atenei, nel contesto di progetti condivisi e di titoli riconosciuti nel quadro della progressiva adesione dell’Albania all’Unione Europea”.

Marco Alberti, Ambasciatore a Tirana 

L’Ambasciatore italiano Marco Alberti: “La vostra così numerosa presenza questa sera, e domani, è molto preziosa, perché l’università e la formazione superiore sono strumenti formidabili di diplomazia e di dialogo, ancor più in una realtà come quella Albanese dove la conoscenza della lingua Italiana ha subìto un rallentamento nel passaggio dalla generazione precedente a quella attuale, passata dalla fruizione dei contenuti linguistici tramite internet anziché, come avveniva in passato, attraverso la televisione. Questo ha comportato una qualche prevalenza della lingua inglese, che a livello internazionale viene studiata e praticata per necessità, mentre la lingua Italiana viene studiata perché piace. Ecco, la missione dell’università è di infondere nozioni tecniche, strategiche per competere sulla scena internazionale, e valori umanistici dove la componente linguistica è essenziale. Ringrazio pertanto l’istituto di cultura, il personale dell’Ambasciata e tutti voi per essere qui, perché dove circolano le merci, e dove circola l’umanesimo, non circolano né le armi né le conflittualità né le tensioni”.