Un Paese in cui i divari di ricchezza si allargano, i redditi reali calano affossati dall’inflazione, l’occupazione sale ma resta ben sotto le medie europee e va a braccetto con una continua discesa dei salari rispetto ai prezzi.
Mentre il governo resta inerte su salario minimo e supporto alla contrattazione collettiva e stanzia risorse insufficienti per il rinnovo dei contratti pubblici. In prospettiva, poi, il progetto dell’autonomia differenziata minaccia di ampliare le disuguaglianze e affossare definitivamente la sanità nel Mezzogiorno. Oxfam, nel Rapporto Disuguitalia pubblicato come ogni anno nel giorno di apertura dei lavori del Forum economico mondiale di Davos, rimette in fila dati e analisi sugli squilibri che spaccano l’Italia. E che dipendono dalle scelte della politica: anche nel suo secondo anno di vita il governo Meloni ha lasciato irrisolti o addirittura peggiorato i problemi. Per uscirne bisognerebbe invertire la rotta, a partire dal contrasto al lavoro povero e dal varo di un’imposta progressiva sui grandi patrimoni.
Il Paese delle fortune invertite – Le ultime stime, aggiornate a metà 2024, mostrano che il 10% più ricco della popolazione possiede i tre quinti della ricchezza netta e 8 volte la ricchezza della metà più povera: a fine 2010, primo anno della serie storica di Bankitalia, la quota si fermava al 6,3%. Negli ultimi 14 anni, insomma, il fenomeno dell’inversione delle fortune è diventato sempre più evidente, con la quota del top 10% passata dal 52,5 al 59,7% e quella del 50% più povero scesa dall’8,3% al 7,4%
. Uno studio sulla ricchezza netta individuale ha confermato una drastica riduzione delle risorse in mano alla metà del Paese che sta peggio: un calo più marcato di quelli registrati in Germania, Francia, Spagna e pure negli Usa. I miliardari italiani della lista di Forbes in soli 12 mesi – tra 30 novembre 2023 e 30 novembre 2024 – hanno visto crescere le proprie fortune di addirittura 61,1 miliardi, a 272,5, anche grazie al fatto che riescono a investire in asset con rendimenti ben superiori a quelli che riescono a spuntare i comuni mortali.
Da notare comunque che il 63% di quella montagna di soldi è frutto di eredità (del resto tutti i miliardari sotto i 30 anni hanno ricevuto la propria ricchezza dai genitori). Quanto ai milionari, secondo Ubs entro il 2028 saliranno dagli attuali 1,3 milioni a 1,46 milioni.



