Come sempre, appena si accende una qualunque miccia impazza il solito sterile dibattito tra destra e sinistra sulla questione della cittadinanza.
Ma di cosa parliamo veramente? Parliamo di circa 800mila persone (OTTOCENTOMILA!!!) che vivono, studiano e lavorano nel nostro Paese, che parlano la nostra lingua, il nostro dialetto ma che non possono dirsi italiani a tutti gli effetti perché abbiamo una legge vetusta che nessuno ha mai avuto il coraggio di correggere veramente, a parte qualche intervento spot che si traduce, a favor di titolisti, pro e contro gli immigrati. Ma è solo fumo negli occhi per piazzare qualche bandierina.
Qualche giorno fa, intervistata dall’ANSA ho dichiarato che bisogna parlare di riforma di #cittadinanza, parlare di ius soli è già imprimere una direzione, mentre è solo una delle tre proposte sul tavolo. E soprattutto agli appelli sui giornali bisognerebbe far seguire i fatti.
Il MoVimento 5 Stelle in I Commissione su questo ha le idee molto chiare: valorizzare istruzione e integrazione. A nostro avviso la soluzione è lo Ius Scholae, ossia il diritto di acquisire la cittadinanza per i figli di stranieri che vivono in Italia dopo aver completato un ciclo di studi.
In commissione ci sono tre proposte di legge ferme da anni e su cui nessuno chiede di procedere, nemmeno il Pd che fa gli appelli sui giornali. Quindi, se vogliamo risolvere i problemi, lasciamo da parte propaganda e benaltrismo e affrontiamoli nelle sedi opportune: le aule parlamentari appunto e non i quotidiani.
Il MoVimento5Stelle come sempre darà il suo contributo propositivo e costruttivo, mettendo da parte ideologie per il bene degli italiani.
