Johnson: “Brexit successo oltre le mie aspettative”

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Penso che potrà essere un successo, ma sarà un successo nel senso che dobbiamo essere molto onesti sui limiti di ciò che possiamo fare

Non possiamo bloccare il cambiamento climatico ed è anche impossibile fermare questo aumento della temperatura. Possiamo fare del nostro meglio per mantenere viva la speranza di limitare l’aumento della temperatura a un grado e mezzo. Però serve anche un impegno dai leader che la settimana prossima si vedranno in Inghilterra e qui in questi giorni a Roma. Ci vogliono degli impegni: ridurre l’utilizzo del carbone, delle automobili, investimenti e sicuramente piantare milioni di alberi. Così potremo andare avanti con un progresso veloce”. Lo ha detto in un’intervista a Sky TG24 il Primo Ministro britannico Boris Johnson parlando della Cop26 e delle sfide per combattere il cambiamento climatico.

“Penso – ha aggiunto – che spetti a tutti quanti i Paesi il fatto di riunirsi e volercela fare tutti insieme. La Cina ha fatto dei grossi passi in avanti, almeno per quanto riguarda il finanziamento internazionale di carbone, questo è già qualcosa di positivo. Da parte americana c’è stato questo grosso impegno di finanziamento dei progetti green in tutti i Paesi del mondo. Bisogna che tutti quanti si avvicinino a questa filosofia, non sono solamente i leader politici, ma sono le persone, le popolazioni, che adesso richiedono tutto questo.

In Cina, in Russia, in tutti i Paesi, sono le persone che chiedono ai leader di risolvere il problema. In questo momento c’è da essere molto modesti. Dobbiamo riconoscere quanto grande è questa sfida.

Dopo Parigi c’è stata una sorta di deviazione, siamo andati fuori strada. Torniamo allora sul percorso giusto, sterziamo con questo volante tutti insieme e torniamo a percorrere questo sogno, questo limite dell’aumento della temperatura a un grado e mezzo. Se non lo facciamo la temperatura potrebbe aumentare di tre o quattro gradi, quindi una catastrofe”.

La Brexit “è stata decisamente un successo e anzi è andata anche meglio di quanto mi potessi aspettare sotto tanti punti di vista. È stata innanzitutto un percorso democratico, la cosa giusta democraticamente parlando per il mio Paese. La cosa è stata abbastanza difficile da digerire per tanti amici, abbiamo una comunità italiana enorme e anche persone con cui si collabora che vivono in Inghilterra, sono migliaia e migliaia di italiani che hanno richiesto di trasferirsi nel Regno Unito e ci sono circa sei milioni di cittadini europei che hanno preso la residenza nel Regno Unito. Ormai siamo al 10% di popolazione europea nel mio Paese, il problema è stato risolto. Dopodiché quello che vogliamo fare è un libero commercio con tutto il resto del mondo, anche con l’Italia. Sono trattative iniziate alcuni anni fa che stanno continuando e dobbiamo arrivare a degli accordi bilaterali appropriati con l’Italia. La nostra partnership con l’Italia è di grandissimo valore per noi”. Così in un’intervista a Sky TG24 il Primo Ministro britannico Boris Johnson.

“La Difesa europea rimane di estrema importanza per noi, il Regno Unito si impegna a partecipare alla difesa del continente europeo, siamo i secondi più grandi contribuenti alla Nato dopo gli Stati Uniti, abbiamo delle forze che abbiamo dispiegato nelle frontiere orientali della Nato stessa. Io sostengo assolutamente quello che è l’insieme dei partner dell’Unione Europea che possono dare un contributo ancor più forte alla difesa collettiva, quindi a svolgere un ruolo ancora più importante, pertinente, insieme.

Sono in politica da tanto tempo, ne ho visti tanti di piani per quel che riguarda la difesa per quanto riguarda l’Unione Europea, però sono difficilmente stati implementati, bisogna ancora di più concentrarci su tutto quel corpus normativo che abbiamo, ivi compresa la Nato. La Nato garantisce la sicurezza del nostro continente e garantisce anche l’alleanza transatlantica e devo dire che la sicurezza è dipesa due volte da loro nell’arco degli ultimi cento anni”. Lo ha detto in un’intervista a Sky TG24 il Primo Ministro britannico Boris Johnson, parlando della Difesa europea.