Da settimane i media e i repubblicani fanno la stessa domanda a Kamala Harris: quando conta di lasciarsi intervistare e di rispondere in modo sistematico alla domande dei giornalisti. Quaesta notte in effetti la candidata democratica e il suo vice, Tim Walz, si sono seduti davanti alle telecamere della Cnn e hanno risposto alle domande di Dana Bash una delle principali esperte di politica della rete.
Kamala Harris ha dichiarato che i suoi “valori non sono cambiati” su questioni come il cambiamento climatico e l’immigrazione, in risposta a Donald Trump che l’ha invece accusata di essere “una banderuola”. I repubblicani le imputano di aver cercato di insabbiare le posizioni assunte in passato contro la fratturazione idraulica o “fracking”, un metodo di estrazione degli idrocarburi denunciato dagli ambientalisti, o contro la costruzione di un muro al confine con gli Stati Uniti.
“Ho sempre creduto che il cambiamento climatico sia una realtà, che sia una questione urgente” confermando che da presidente non proibirà il fracking, ha replicato la 59enne candidata democratica. La mia convinzione sulla “necessità di rendere sicuro il confine (con il Messico) non è cambiata”, ha aggiunto Harris, ma senza fornire alcun dettaglio del suo programma.
La candidata dem ha confermato che sua la priorità è la classe media americana, e che avrebbe investito nelle piccole imprese e nella “famiglia americana” rendendo gli alloggi più accessibili ed espandendo il credito d’imposta per i figli. Chiede inoltre il primo divieto federale alle speculazioni sui prezzi di cibo e generi alimentari, cosa che, a suo dire, farebbe scendere i prezzi dei beni.
La vicepresidente Harris ha ribadito il suo sostegno alla “soluzione dei due stati” tra Israele e Palestina. “Sono incrollabile nel mio impegno per la difesa di Israele e la sua capacità di difendersi. E questo non cambierà”, ha detto. Il Paese ha il diritto di difendersi, ha detto, pur sottolineando che “il modo in cui lo fa è importante”


