L. Bilancio, Misiani: “Lavoro, sanità e clima priorità”

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La Nota di aggiornamento al DEF contiene due buone notizie. La prima è che l’economia e i conti pubblici vanno molto meglio del previsto.

La seconda è che si è aperto lo spazio per una politica di bilancio espansiva nel triennio 2022-2024 senza dover richiedere al Parlamento deficit aggiuntivo. Non accadeva da molti anni. Questo margine di manovra va concentrato su obiettivi coerenti con la strategia e il modello di sviluppo delineati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Lavoro, sanità e clima, innanzitutto”. Così Antonio Misiani responsabile economia e Finanza nella segreteria del Pd in un Post su Fb. “La creazione di occupazione va accelerata con misure di stimolo degli investimenti e di politica industriale. La protezione dei lavoratori e dei disoccupati va migliorata estendendo e riformando gli ammortizzatori sociali e le politiche attive e adottando norme e strumenti più efficaci per gestire le delocalizzazioni e le crisi aziendali.

La riconversione dei lavoratori e delle imprese dei settori più investiti dalla decarbonizzazione andrebbe sostenuta con un intervento specifico, un “fondo sociale per la transizione ecologica”. Il lavoro deve essere al centro anche dell’avvio della riforma fiscale, tagliando il cuneo fiscale che grava sui dipendenti e le imprese e alleggerendo il carico sul secondo percettore di reddito come proposto dal PD. Il fondo sanitario nazionale previsto a legislazione vigente è chiaramente insufficiente: il PD chiederà lo stanziamento di risorse aggiuntive, così come il rafforzamento del fondo per la non autosufficienza e una revisione veramente strutturale della previdenza, per mandare in pensione prima chi ha realmente bisogno e introdurre una pensione di garanzia per i giovani.

Dobbiamo completare l’attuazione dell’assegno unico e rifinanziare scuola e università. Parte di queste priorità sono affrontate anche dal PNRR, ma servono risorse nazionali complementari. Terza, grande priorità: il cambiamento climatico. Accelerare l’installazione di fonti rinnovabili è vitale non solo per abbattere le emissioni di CO2 ma anche per alleggerire le bollette degli italiani. Non è un problema di risorse ma di autorizzazioni. Il caro energia va affrontato anche spostando strutturalmente sulla fiscalità generale almeno parte degli oneri di sistema e rafforzando gli strumenti per proteggere i più vulnerabili ma anche il ceto medio dalla povertà energetica. Prorogare il super bonus al 2023 e finanziare una nuova tornata di contributi per l’acquisto di auto a basse emissioni è importante. Ma la vera sfida è la predisposizione di programmi pluriennali per la rigenerazione energetica degli edifici e il rinnovamento del parco veicolare, con incentivi ben disegnati, meno costosi ma stabili nel tempo”, aggiunge Misiani