“Da qui alle elezioni, per andare insieme al M5s dobbiamo stare dalla stessa parte, se ci sarà una rottura o una distinzione, perché un appoggio esterno è una rottura, per noi porterà alla fine del governo e all’impossibilità di andare insieme alle elezioni. E si brucerà chiaramente ogni residuo possibilità di andare al proporzionale” ha aggiunto il ministrio.
A proposito delle tensioni tra il premier e il presidente dei 5s Franceschi ha suggerito che “Draghi e Conte” domani mettano sul tavolo “elasticità, hanno in mano il destino della prossima legislatura, servono generosità ed elasticità”. E comunque “Le alleanze saranno per una legislatura, non per sempre, non un’alleanza che punta a diventare partito. Questo ci aiuta con i cinque stelle, un’alleanza che punta a un programma, ma che si ferma a un’alleanza”.
E comunque sottolinea che “Dobbiamo lavorare partendo da un nucleo, 5 stelle, Leu e Pd, che prova ad allargarsi a chi può condividere un programma e accettare le regole di convivenza di una coalizione. L’alleanza si consolida o si smonta in questi mesi, non venti giorni prima scegliendo i colleghi. Dobbiamo sapere che noi e i 5 stelle abbiamo rapporti diversi, anche con il governo Draghi, abbiamo elettorati diversi, dobbiamo accettarsi”.



