Cinque giorni fa lo scarmigliato ribelle Prigozhin, novello Spartaco alla testa dei suoi rivoluzionari di professione ha tentato di ridonare la libertà al popolo russo, devastato dalle privazioni e ribollente di rabbia verso il dittatore Putin
Curiosamente il popolo russo è stato a guardare, non è stata proclamata la legge marziale (nonostante la Russia sia in guerra) e dopo 24 ore Prigozhin era in esilio in Bielorussia.
Due giorni fa cogliendo al volo un disgraziato incidente in cui ha perso la vita un ragazzo di origini maghrebine il florido e appagato popolo francese, democraticamente rappresentato da un liberale illuminato come Macron, ha iniziato a mettere a ferro e fuoco Nanterre, Lione, Marsiglia, Lille, Rennes, Nantes, Strasburgo, Saint-Etienne, e da ieri ci sono saccheggi in centri commerciali al centro di Parigi.
Ora, per piacere, giornali italiani, spiegateci che:
1) Le proteste in Francia sono organizzate dalla Wagner su mandato di Putin.
2) E’ tempo di una rivoluzione colorata in ̷F̷r̷a̷n̷c̷i̷a̷ Russia per aiutare il legittimo scontento del popolo.
3) Il problema è che in Francia c’è troppa democrazia, i poliziotti non ci vanno giù abbastanza duro, sono tutti viziati.
4) Tutto il mondo guarda all’occidente con ammirazione per l’armonia serena e feconda delle nostre società, e vorrebbero essere come noi – se non fosse per l’intervento malvagio di improvvidi autocrati.
5) Perché stupirsi. Si sa che il popolo russo è fatto di sognatori rassegnati con una propensione all’etilismo, mentre i francesi c’hanno la rivoluzione nel sangue.
Poi, si certo, ovviamente popoli, società e culture non esistono, siamo tutti intercambiabili in un grande villaggio globale e le migrazioni sono una botta di salute.



