Era la notte tra il 24 e il 25 novembre 1943 quando i fascisti catturarono i sette fratelli Cervi e poco più di un mese dopo, il 28, li portarono al poligono di tiro di Reggio Emilia mettendoli al muro.
I sette fratelli, il padre, Quarto Camurri, catturati, verranno portati al carcere dei Servi di Reggio Emilia. Tutti gli stranieri, che in quella notte ospitavano in casa, verranno invece trasferiti alle carceri di Parma. I sette fratelli Cervi verranno fucilati senza processo all’alba del 28 dicembre 1943, al Poligono di tiro di Reggio Emilia, insieme a Quarto Camurri. Il più vecchio Gelindo ha 42 anni, il più giovane Ettore 22 anni. L’azione dei fascisti è un’azione di rappresaglia:
i Cervi vengono infatti accusati di aver complottato per l’uccisione del segretario fascista di Bagnolo in Piano (Reggio Emilia). Il padre viene risparmiato, e tramandando la memoria rende possibile il recupero delle testimonianze della civiltà contadina e delle vicende storiche che costituiscono il primo nucleo del museo.


