“LA DIGNITA’ DEI LAVORATORI NON SI SVENDE”

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© Marco Merlini / Cgil Firenze 11 luglio 2016 Un anno fa, un giovane operaio edile è morto sul lavoro, stroncato dal caldo in un cantiere di Firenze. Da allora la Fillea Cgil, gli Rlst (rappresentanti territoriali dei lavoratori per la sicurezza) e gli altri sindacati hanno iniziato un'intensa mobilitazione, che ha coinvolto gli ordini professionali, le istituzioni e le ditte impegnate nei cantieri della città. Questa lunga battaglia ha portato, all'inizio di luglio, all'emanazione da parte della Asl Toscana Centro di una serie di dettagliate linee guida per salvaguardare la salute dei lavoratori nelle giornate particolarmente afose. Si tratta di una sequenza di semplici accorgimenti, ma rappresentano tuttora l'esperienza più avanzata a livello nazionale su un fronte troppo spesso sottovalutato, e possono salvare la vita di molti operai. Nella foto il cantiere “Regione” - Linea 2 Tramvia Firenze (Pausa programmata)

GIOVEDI’ 5 NOVEMBRE 2020 SCIOPERO DEI METALMECCANICI

PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI LAVORO (MA CON IL DIVIETO DI MANIFESTARE)

Genova – Si terrà giovedì 5 novembre lo sciopero di 4 ore dei metalmeccanici indetto da Fim Fiom Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro. Le Segreterie di Fim Fiom Uilm chiedono a Confindustria di far ripartire subito il confronto sulla nuova piattaforma contrattuale. Le richieste sono chiare: aumento dei salari, miglior welfare, più diritti e maggiori tutele.

La pandemia ha aperto scenari inediti anche dal punto di vista contrattuale e normativo che rendono indispensabili nuove regole su smart-working e conciliazione di tempi di vita e lavoro. Da gennaio a oggi le industrie italiane hanno già ricevuto 50 miliardi di euro ed altri ne arriveranno dalle risorse europee. Confindustria è arroccata sulle proprie posizioni e si fa scudo della pandemia per non assumersi le proprie responsabilità, mentre i metalmeccanici vogliono l’adeguamento dei salari al costo della vita e non sono disponibili ad essere gli unici in questa partita a sostenere sacrifici. Purtroppo è notizia di oggi che la Questura ha vietato il presidio che si sarebbe dovuto tenere in Confindustria in concomitanza con lo sciopero. Fim Fiom Uilm, con la responsabilità che le ha sempre contraddistinte, si atterranno alla disposizioni ma prendono atto, con rammarico, che tale prescrizione avviene verso lavoratori e lavoratrici che sono determinanti per la ricchezza di questo paese, che durante le chiusure di marzo erano ritenuti essenziali e ai quali oggi viene negato il diritto al contratto.

Mentre una montagna di miliardi viene distribuita alle imprese, si vieta ad una intera categoria di metalmeccanici di manifestare le proprie rivendicazioni tese ad impedire il loro impoverimento utilizzando la pandemia come alibi.