La famiglia che vive nel bosco in Abruzzo, il giudice ha allontanato la madre e i 3 figli

0
11

Non è ancora un epilogo definitivo ma il padre è certo che, da quanto successo, i tre figli rimarranno traumatizzati.

Sono stati spostati nel tardo pomeriggio di ieri, in una struttura protetta di Vasto, la bambina di otto anni e i fratellini di sei che vivono in un bosco in Abruzzo assieme ai loro genitori di origine anglo-australiana.

Il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ne ha disposto il collocamento in una comunità educativa per un periodo di osservazione. La madre sarà con loro, decisione presa solo dopo che il legale della coppia, Giovanni Angelucci, ha portato avanti una lunga mediazione con gli assistenti sociali e le forze dell’ordine che si sono presentati di fronte alla ex casa colonica occupata dalla famiglia.

L’abitazione era stata transennata dai militari per impedire ai pochi vicini di potersi avvicinare. Dalle pagine de Il Messaggero una vicina ha raccontato: “Quando sono arrivata c’erano carabinieri, il sindaco e un pulmino da nove posti pronto a partire. Era già buio, l’atmosfera molto tesa e pioveva”.

La testimone ha detto poi di essere stata fermata due volte prima di poter passare e di aver trovato la mamma, Catherine, “agitata ma composta, è successo tutto in pochi minuti: ha detto ai bambini di prendere il pigiama, lo spazzolino da denti e di metterli nello zainetto, aggiungendo una frutta da mangiare. Ha cercato di controllare la situazione. Poi sono andati via con la macchina dell’avvocato. I piccoli sembravano sereni, ma con gli occhi pieni di domande su ciò che stava accadendo”.
Le motivazioni dell’ordinanza

Non sussiste il pericolo di lesione del diritto dei minori all’istruzione, ma quello del diritto alla vita di relazione, articolo 2 della Costituzione, “produttiva di gravi conseguenze psichiche ed educative a carico del minore”, sì.

È quanto si legge nel testo del provvedimento adottato dal Tribunale per i minorenni dell’Aquila.

Secondo il Tribunale “la deprivazione del confronto fra pari in età da scuola elementare può avere effetti significativi sullo sviluppo del bambino, che si manifestano sia in ambito scolastico che non scolastico”.