Il 23 maggio 1953 nasceva un simbolo della storia ferroviaria italiana: la Freccia del Sud. Per la prima volta un treno delle Ferrovie dello Stato collegava direttamente l’Italia settentrionale con la Sicilia, unendo idealmente due estremi della penisola.
Il percorso
Partenza: Milano Centrale
Arrivo: Palermo e Siracusa (con una sezione aggiunta più tardi verso Agrigento)
Distanza: 1546 km
Durata: quasi 24 ore di viaggio (23h e 55min).
Un itinerario lungo e faticoso, che attraversava lo stivale per intero e che includeva anche il suggestivo trasporto dei vagoni sul traghetto per lo Stretto di Messina.
Un simbolo di unione e di emigrazione
La Freccia del Sud non era solo un treno, ma una vera e propria arteria sociale. Negli anni del dopoguerra, migliaia di famiglie del Sud emigravano verso il Nord industriale in cerca di lavoro.
Quel treno rappresentava il ponte tra due mondi: il ritorno a casa per le feste, le valigie di cartone, le lacrime e i sorrisi nei binari delle stazioni.
Nella cultura popolare
La Freccia del Sud divenne anche protagonista di film, libri e canzoni:
Il film Italiani (1989) raccontava un viaggio lungo quasi tutto il percorso.
Umberto Tozzi nel 1976 scrisse Ripensando alla Freccia del Sud, brano ispirato proprio a quel treno.
Il velocista Pietro Mennea, orgoglio del Sud, veniva soprannominato “La Freccia del Sud”, a testimonianza della potenza evocativa di quel nome.
Eredità
Oggi la Freccia del Sud non esiste più con quella denominazione, soppiantata da nuove linee e tecnologie, ma resta impressa nella memoria collettiva come il treno che per la prima volta unì davvero l’Italia da nord a sud.


