“La guerra lampo di Putin è fallita, la nostra resistenza continua, il nemico è demoralizzato”

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Il presidente Volodymyr Zelensky risponde alle domande di Repubblica da una località segreta in Ucraina.

È la prima volta che concede un’intervista ad un quotidiano italiano dall’inizio dell’invasione russa. Ha scelto di farlo per parlare del mese di guerra. “Gli ucraini abbattono le bandiere russe sotto i proiettili, la nostra nazione è devastata, intere città come Hostomel, Volnovakha e Bucha semplicemente non esistono più, le hanno spazzate via” dice, ammettendo che “la perdita più grande che subiamo sono le persone”.

La voglia di combattere è granitica e alla Nato chiede “mezzi di difesa aerea per proteggerci dal cielo” ma è disposto a incontrare anche subito Vladimir Putin “a patto di non subire ultimatum”. Ringrazia il premier Draghi “per il desiderio di vederci entrare nella Ue” e Papa Francesco “per le sue preghiere”. E assicura che anche se i russi dovessero prevalere, non lascerà la sua terra: “Combatteremo tutti fino all’ultimo”.

Per difendere l’esistenza dell’Ucraina “e per proteggere l’Europa intera da un’aggressione più grande”. Quando l’intervista termina, la sensazione è di aver tastato il polso ad un popolo che si batte per sopravvivere.