È la prima volta che concede un’intervista ad un quotidiano italiano dall’inizio dell’invasione russa. Ha scelto di farlo per parlare del mese di guerra. “Gli ucraini abbattono le bandiere russe sotto i proiettili, la nostra nazione è devastata, intere città come Hostomel, Volnovakha e Bucha semplicemente non esistono più, le hanno spazzate via” dice, ammettendo che “la perdita più grande che subiamo sono le persone”.
Per difendere l’esistenza dell’Ucraina “e per proteggere l’Europa intera da un’aggressione più grande”. Quando l’intervista termina, la sensazione è di aver tastato il polso ad un popolo che si batte per sopravvivere.



