La lista completa delle improbabili Br evocate da Ciriani

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Il tragico omicidio di Charlie Kirk, invece di suscitare un cordoglio trasversale (al netto delle idee spesso aberranti di Kirk), ha ulteriormente esacerbato gli animi. Il governo italiano, come tutta la destra occidentale, sta sfruttando cinicamente la vicenda per fare propaganda politica, accusando “la sinistra” e “le opposizioni” di fomentare l’odio.

Detto che fa molto ridere che i Trump e gli Orbán accusino gli altri di fomentare l’odio, l’attacco più scomposto è arrivato da tal Luca Ciriani, che (all’insaputa di tutti) è addirittura ministro. Intervenendo giorni fa alla irrinunciabile manifestazione Spazio Sud, organizzata da Fratelli d’Italia a Capaccio Paestum (Salerno), tal Ciriani ha detto: “Negli Usa viene ucciso un ragazzo di 31 anni, un influencer conservatore, e qualche intellettuale in tv dice che in fondo se l’è meritata. Sono gli stessi ragionamenti che si sentivano ai tempi di Sergio Ramelli e delle Brigate rosse o frasi come ‘Sono compagni che sbagliano’. Questo è il clima che si sta creando in questo Paese. Ed è così solo perché il governo funziona. Abbiamo scoperto l’odio democratico, dei civili democratici che dicono ‘dobbiamo restare umani’ e poi non dicono una parola di umana commiserazione verso un uomo che aveva il torto di non pensarla come loro”. Chiaramente sono frasi a caso, destituite di qualsiasi logica e attinenza col reale, e questo è normale: quelli di Fratelli d’Italia sono fatti così. Tal Ciriani, però, ha addirittura evocato le Br. Ohibò! E chi sarebbero questi nuovi brigatisti? Proviamo a individuarne alcuni.

Gli hatersui social. Qui il governo ha ragione. C’è solo un problema: se i social sono ormai uno sfogatoio e una cloaca a cielo aperto, è anzitutto per colpa di tutta quella mandria di eunuchi neuronali a cui la destra italiana – da Meloni a Vannacci, passando per quel che resta di Salvini – parla alla pancia. La destra si ricorda della violenza verbale quando gli fa comodo, ma per il resto la asseconda per ottenere consenso. Evidentemente, per il governo, se un hater augura la morte a uno di sinistra va bene. Se invece un deficiente esulta per Kirk, apriti cielo.

Vorrei poi ricordare a tal Ciriani che, ora, al governo ci sono loro. Quindi le leggi le fanno loro. Quindi potrebbero impegnarsi a rendere obbligatoria “l’identità digitale”, in maniera tale che tutti (molto più di adesso) debbano rispondere penalmente di quel che scrivono sui social. Ma Meloni neanche ci pensa a fare una battaglia simile, perché – se la combattesse – perderebbe badilate di voti.

Piergiorgio Odifreddi. Meloni ha questo vizio retorico vagamente infame – e certo scorrettissimo – di prendere una frase di un personaggio famoso a lei avverso, estrapolarla dal contesto ed esporla al pubblico ludibrio facendo la frignona. Lo fece con Luciano Canfora e perfino con il nostro Domenico De Masi. Ora se l’è presa con “l’intellettuale di sinistra” Odifreddi, che in tivù ha ricordato che paragonare Martin Luther King e Charlie Kirk è fuori dal mondo, per poi aggiungere che “chi semina vento raccoglie tempesta”. Frase non necessariamente condivisibile, ma che non vuol certo dire “giustificare l’omicidio”. Meloni non è un’analfabeta, ma ha un elettorato pieno (anche) di analfabeti funzionali.

Per questo, ogni giorno, offre loro delle vittime sacrificali, contro cui il branco ebete e belluino può scagliarsi. Di fatto i “nuovi brigatisti” sono già finiti qua. Possiamo però aggiungerne altri, per agevolare la propaganda di tal Ciriani e soci. Per esempio la Global Sumud Flotilla, consesso platealmente eversivo o comunque equivoco e irricevibile (come ha sostenuto la nota democratica Arianna Meloni).

Oppure Angelo Bonelli, esimio maestro di carisma e autentico capopopolo, che sta alla “opposizione dura” come Tony Effe al bel canto. O ancora: Giuseppe Conte, in tutta evidenza il nuovo Renato Curcio. Elly Schlein, degna epigona di Adriana Faranda. E poi Calenda, uguale uguale a Mario Moretti. Che governo di scalzacani, mamma mia.