Milano – Animal Equality rende oggi pubblica in Italia una nuova inchiesta che rivela il maltrattamento sistematico causato dall’allevamento in gabbia nell’industria della carne spagnola, comune a tutta Europa
Nell’Unione europea, oltre otto milioni di scrofe trascorrono metà della loro vita adulta in gabbie di gestazione e parto, dove non possono muoversi o esprimere alcun comportamento naturale. Nonostante i cittadini europei siano favorevoli al divieto delle gabbie per le femmine di maiale e alle norme che regolano le mutilazioni negli allevamenti di maiali, queste pratiche crudeli esistono ancora in tutta Europa, dove l’80% dei cuccioli di maiale subisce la rimozione chirurgica dei genitali, nella maggior parte dei casi senza anestesia.
Il team investigativo di Animal Equality ha documentato negli anni gli abusi compiuti su questi animali negli allevamenti italiani ed europei e oggi rivela i risultati sconcertanti di una nuova inchiesta realizzata in Spagna. Le immagini e i video raccolti durante le fasi di gestazione, nascita e allattamento, fino ai primi giorni di vita dei maiali, non lasciano dubbi sul fatto che all’interno degli allevamenti intensivi gli animali siano maltrattati per tutta la loro vita.
Negli allevamenti, infatti, le femmine di maiale portano avanti la gravidanza e il parto senza che il loro benessere sia garantito, in quanto le gabbie limitano la loro mobilità, non permettono la termoregolazione e causano gravi problemi di salute e stress.
Dopo aver trascorso quattro settimane nelle gabbie di gestazione ed essere state inseminate artificialmente, le scrofe vengono trasferite nelle gabbie da parto, dove trascorrono cinque settimane, dopodiché svezzano i loro cuccioli e vengono rimandate nelle gabbie di gestazione.
I principali ritrovamenti documentati mostrano:
-
Scrofe che giacciono sui loro escrementi e sulla loro urina a causa del confinamento a cui sono sottoposte, altre che mordono le sbarre a causa dello stress;
-
Escrescenze sull’addome delle scrofe, abrasioni cutanee, graffi di varia gravità, utero e ano prolassati, mammelle e genitali gonfi, in alcuni casi con pus e sangue; casi di zoppia, nonché suinetti bloccati tra le sbarre delle gabbie di gestazione;
-
Cuccioli di maiale con la coda mozzata e resti di code lasciate sul pavimento dell’allevamento; testicoli recisi e abbandonati a seguito di procedure di mutilazione dolorose eseguite sui suinetti;
-
Maialini morti e abbandonati nelle gabbie da parto tra feci, placenta e altri cuccioli vivi. È stata inoltre filmata una carcassa gonfia nel serbatoio dell’acqua vicino alle gabbie, un’altra è stata trovata distesa davanti a una gabbia; altri cadaveri sono stati ripresi all’interno di carriole piene di feti morti.
“Più di due milioni di scrofe in Spagna soffrono ogni anno rinchiuse in gabbie dove non possono muoversi o girarsi, né prendersi adeguatamente cura dei propri piccoli. Questo accade perché sono viste e trattate come macchine da produzione. Come dimostra la nostra inchiesta, fermare l’uso delle gabbie è quanto mai necessario e la Commissione europea si è impegnata a farlo entro il 2026. È fondamentale però agire al più presto per mantenere questa promessa e fare ancora di più per proteggere gli animali sfruttati dall’industria alimentare”, ha dichiarato Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa.
Nel 2021, la Commissione europea si è impegnata pubblicamente a porre fine alle gabbie nell’Unione nell’ambito della revisione della legislazione sul benessere degli animali. Questo impegno è stato preso in risposta all’iniziativa dei cittadini europei “End The Cage Age”, che ha raccolto 1,4 milioni di firme di cittadini di tutta l’Unione Europea.
Secondo l’Eurobarometro sul posizionamento dei cittadini europei nei confronti del benessere degli animali, inoltre, il 94% dei cittadini ritiene essenziale proteggere gli animali negli allevamenti.
Con questa inchiesta, Animal Equality chiede ai parlamentari europei di prendere posizione a favore della fine delle gabbie e di chiedere alla Presidente Ursula Von der Leyen di far rispettare alla Commissione europea le sue promesse. In alcuni Paesi Ue questo divieto è d’altra parte già in vigore o sta per essere attuato: in Svezia sono state vietate tutte le gabbie per scrofe (gabbie di gestazione e di parto), mentre la Germania porrà fine all’uso delle gabbie di gestazione per le femmine di maiale entro il 2030 e limiterà il tempo trascorso nelle gabbie da parto a un massimo di cinque giorni, a partire dal 2035.


