Oggi l’Autorità garante per le comunicazioni (AgCom) ha presentato la sua relazione annuale, toccando moltissimi temi, ma inevitabilmente a meno di due mesi dalle elezioni anticipate l’attenzione si concentra sulla par condicio, ossia l’applicazione della legge sull'”accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali” voluta nel 2000 dall’allora governo Amato-bis.
“Non sfugge all’Autorità l’importanza dei delicatissimi compiti che le spettano in occasione della prossima campagna elettorale” scrive l’autorità garante, evidenziando però come sia “oramai opinione comune che la legge del 2000 sia da aggiornare e da adeguare”: 22 anni fa internet stava appena iniziando a diventare un fenomeno di massa ed era lentissima.
Due decenni dopo la competizione tra i partiti è tutte in rete, sparsa tra piattaforme social che sfuggono qualsiasi regolamentazione. In mancanza di una modifica a queste obsolete regole del gioco, “l’Autorità continuerà a garantirne l’attuazione, cercando anche le modalità più idonee nell’ambito delle norme vigenti e incentivando anche meccanismi di autoregolazione, per incidere nell’ambiente digital”



