MONASTEROLO – Cafasse – (TO)- Dal 1687 sorge in un piccolo spazio di questa frazione del comune di Cafasse in provincia di Torino una chiesetta dedicata a San Rocco (protettore dalla peste) di cui si è celebrata la festa sabato 17 agosto.
Come spesso accade, abbiamo accompagnato degli amici a visitarla per mostrare loro la bellezza, l’armonia e la vivacità, la modernità ed il movimento della preziosa pala d’altare dedicata alla Pentecoste opera del bravissimo artista locale Dovilio Brero che ancora pochi conoscono, e apprezzano il senso artistico, la creatività, l’originalità e l’unicità del suo operare presenti anche in questa cappella.
Nel programmare una seconda visita serale siamo stati informati che non sarà possibile garantire la visione in quanto pare sia stata scollegata la corrente per questioni economiche e sarebbe quindi meglio prevedere una visita in ore diurne. Situazione confermataci da Dario del ristorante “Cit Galantom” che da anni indirizza i clienti a visitare quella bellezza.
Dovilio Brero (1950-2008) è stato un maestro di originalità e creatività che ha spaziato dalla pittura (Teseo e il Minotauro, i tarocchi, Atlantide, Maternità, i dipinti nelle casse, i dipinti digitali, opere tematiche …) alla scultura (bronzo, gesso, polimeri….), al disegno e alla creazione di gioielli. Soprattutto noto in USA, in Italia ha avuto poche gioie e riconoscimenti pur nella sua innegabile grandezza.
Negli anni passati abbiamo organizzato in zona più mostre delle sue opere, riscontrando nel pubblico e tra i visitatori molto interesse e apprezzamenti.
Recentemente, dal 25 al 27 luglio, Lanzo Torinese – nell’ambito del festival “’L Roc” – ha offerto nel suo ricco programma la mostra “Le infinite forme della libertà” con opere di Dovilio Brero.
Oltre a quanto ha lasciato ai suoi figli del suo operato artistico (Vesod è anch’egli un bravissimo, internazionale, “Artista di strada”, l’ultima sua opera è stata inaugurata proprio a Lanzo nell’aprile 2024), esistono sul territorio due grandi opere dono della sua generosità e capacità di comunicazione: “Generazioni” (4×1,6m – 2008) nel Palazzo Comunale di Cafasse e questa splendida pala, Pentecoste, nella cappella dedicata a san Rocco qui a Monasterolo, donata nel 1991 dopo un restauro conservativo dell’intero bene che risale nella sua costruzione al 1687.
Oggi, dopo parecchi interventi di salvaguardia, si presenta con una semplice facciata neoclassica, ed un interno ad un’unica navata, tutta imbiancata, che meglio fa risaltare quella chicca artistica di Dovilio.
La “Pentecoste” – che occupa l’intera parete absidale – venne inaugurata l’8 dicembre 1991 alla presenza del Parroco Don Ugo di Donato, del Diacono Gianni Baracco e di Padre Giorgio Vasilescu, pastore della comunità Greco-Ortodossa in Piemonte.
A noi è parso che l’opera sia stata accolta con scarso entusiasmo da una parte delle autorità per le forti novità simboliche ed interpretative dell’evento (personaggi locali – anche di spalle – come apostoli, una madonna / donna posta più in alto degli uomini, una grande ostia dorata…).
Nel 2000 nella cappella venne inserita una seconda via Crucis, aggiunta a quella già esistente, realizzata dall’Associazione “Senso del Segno”.
La chiesetta di san Rocco è sita nell’omonima piazza al centro della frazione di Monasterolo di Cafasse.
Il portone di ingresso è in legno a due battenti; la facciata, volta verso sud, presenta lesene ai lati e una cornice che divide l’apparato pittorico (festoni a motivo floreale nella tonalità arancio e giallo) dal timpano superiore triangolare, nel cui centro è rappresentato il simbolico Occhio di Dio. Le decorazioni sormontano la zoccolatura in lastra di pietra della base.
In virtù di tutto questo – la storicità della cappella e la valenza dell’artista e dell’opera – auspichiamo che sorga un Comitato, un Gruppo Promotore di Volontari.. che – come è accaduto a Robassomero con la cappella dedicata a San Carlo – si prefigga il pieno recupero e la valorizzazione di questo sito restituendo alla comunità ed anche e soprattutto ai visitatori che intendono conoscerla, la ricchezza preesistente e quella così generosamente donata da Dovilio Brero.
Infine cogliamo l’occasione per chiedere a pubblici amministratori, autorità competenti e chiunque altro ne abbia il potere, di eliminare i vincoli che oggi non permettono di insediare nelle tante rotonde – della nostra zona e non – in quei pregevoli e nobili spazi vuoti, opere di artisti locali (si possono fare con tutte le variazioni di prezzo che si vuole e le idee e i bozzetti non mancano) valorizzandone il talento, cosa oggi impossibile da concretizzare per non meglio specificati problemi di sicurezza: basta guardarsi intorno e si vedono ovunque “richiami e distrazioni” posti in tante rotonde esistenti e che nessuno fa togliere.
Franco Cortese Notizie in un click



