L’ art. 4 della Costituzione recita: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. È su questa base che il Partito Unione Cattolica che confluisce in Primo Polo programma il futuro. L’aiuto concreto alle medie e piccole imprese ha un valore fondamentale. Aiutare gli imprenditori con investimenti e sgravi fiscali significa anche rivalutare la figura della classe operaia che spesso non viene tutelata. Il reddito di cittadinanza ha fatto sì che si incrementasse solo il lavoro sommerso, senza una logica, così come stabilita negli altri Paesi Europei che invece una logica hanno nel determinare le leggi. Maggiori sostegni all’imprenditoria giovanile e femminile che dovrebbe diventare il motore di un sistema economico forte.
Va bene il concetto del lavoro smart e multitasking ma occorre una maggiore stabilità per gli anta, ancora in grado di non potersi creare una famiglia, un tetto e vivere una vita dignitosa. Un’Italia questa che si regge sulle pensioni minime, dove la distinzione delle classi sociali si vede ad occhio nudo ma lungi da farlo percepire.
Il debito pubblico in aumento e le aziende che fuggono all’estero ne sono la prova. La rivalutazione del made in Italy è un altro punto importante, si devono decidere le modalità e le finalità. La politica deve vestire non solo i panni dell’imprenditore ma quelli del lavoratore medio, con le tasse in continuo aumento, da pagare e i sogni di vita oramai lasciati nel cassetto.
IVANO TONOLI – UNIONE CATTOLICA



