Un’indagine ha rivelato che registri di immunizzazione falsi, un vaccino imperfetto e passi falsi nella gestione delle campagne non hanno ancora consentito di dire addio alla poliomielite
Per quasi quattro decenni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e i suoi partner hanno cercato di liberare il mondo dalla poliomielite, una malattia che porta alla paralisi e che esiste fin dalla preistoria.
Sebbene i casi siano diminuiti di oltre il 99 per cento, la patologia è rimasta presente in alcune zone dell’Afghanistan e del Pakistan.
Nel tentativo di eliminarla totalmente, l’Oms e i suoi partner dell’Iniziativa globale per l’eradicazione della poliomielite sono stati ostacolati da problemi gestionali e da ciò che gli addetti ai lavori descrivono come una cieca fedeltà a una strategia obsoleta e a un vaccino orale problematico, secondo quanto riferito da operatori, esperti e documenti ottenuti dall’Associated Press.
I funzionari hanno sottolineato i successi – tre miliardi di bambini vaccinati – pur riconoscendo le sfide in Pakistan e Afghanistan. Il responsabile dell’Oms per la polio, Jamal Ahmed, ha difeso i progressi compiuti in questi due Paesi, citando la risposta degli operatori nelle sacche resistenti.



