LA RICETTA ALBANESE: MENO DEBITO, PIÙ INVESTIMENTI PUBBLICI

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Si prevede che nel 2025 il passivo statale scenderà al di sotto del livello del 56 per cento del prodotto interno lordo, anticipando ampiamente il trattato di Maastricht ma senza alcun ricorso alla austerità

Il Ministero delle Finanze, diretto dall’onorevole Petrit Malaj, ha ribadito che i progressi nella riduzione dell’esposizione debitoria sono stati ottenuti grazie alle lungimiranti misure adottate nel corso dell’ultimo decennio.

In riferimento all’anno appena iniziato, il bilancio sarà attuato nel pieno rispetto dei principali obiettivi di politica tributaria e finanziaria, puntando a limitare il deficit consolidato al 2,6 per cento del Pil e a mantenere un saldo primario positivo, al netto della spesa per gli interessi passivi, così da ridurre l’incidenza del debito pubblico in relazione al reddito nazionale e da consentire il rifinanziamento delle obbligazioni finalizzate agli investimenti e all’estinzione progressiva del passivo pregresso.

I risultati si sono riflessi nei miglioramenti del rating, ossia del punteggio di merito creditizio del nostro Paese, che testimoniano la fiducia dei mercati internazionali dei capitali nei confronti della credibilità e stabilità e nella direzione assunta in maniera irreversibile dall’economia albanese.

Nell’aprile dell’anno appena concluso, S&P ha elevato il rating dell’Albania da “B+” a “BB-” e più recentemente, nel successivo mese di ottobre, anche Moody’s ha innalzato il rating da “B1 positivo” a “B3 stabile”.

Il limite per l’aumento annuo dello stock debitorio complessivo dello Stato, nonché di quello garantito dallo stesso per terzi beneficiari per il 2025, al netto della variazione del tasso di cambio, è incrementato a 592 milioni di euro equivalenti.

Si stima che la dimensione aggregata del passivo statale raggiungerà i 14.632 milioni di euro, alla cui stabilizzazione concorre da qualche tempo il rafforzamento della valuta locale Lek nei confronti dell’Euro.

il governo della finanza pubblica, basato sul monitoraggio costante della traiettoria del debito e della tendenza all’indebitamento, libera spazi contestuali per ottenere, dalla platea dei finanziatori e dei contributori esteri, maggiori possibilità di manovra sul fronte degli investimenti pubblici. Per il 2025, questi sono previsti in misura pari al 6,2 per cento del Pil ovvero 1,62 miliardi di euro equivalenti, compreso il fondo di ricostruzione per un importo di 50 milioni e altri 45 milioni previsti dalla rateale erogazione del Piano straordinario di crescita con l’Unione Europea. L’aumento delle spese in conto capitale sarà pertanto di 110 milioni in più al confronto con lo stock del 2024.

Gli interventi a favore di scuola e sanità supereranno il 6 per cento del reddito nazionale, mentre le spese per la protezione sociale arriveranno a sfiorare il 10 per cento del Pil, consentendo la gratuità di servizi e prestazioni a favore di alcune centinaia di migliaia di persone a partire da donne, bambini e anziani.

Il Bilancio 2025 garantisce la crescita sostenibile dello scudo sociale per i bisognosi, con un focus sui bambini, sulle madri con bambini, sugli anziani e sulle famiglie.

L’agricoltura beneficerà di circa 146 milioni di euro, mentre il fondo per il rimborso del gasolio agli imprenditori rurali sarà portato a 50 milioni.

Particolarmente lungo l’elenco delle opere pubbliche in progressione di progettazione ovvero di cantieri, volte a blindare la capacità attrattiva e connettiva del Paese.

Nello specifico nella manutenzione a norma della viabilità dell’intero territorio nazionale, viene istituito un fondo complessivo dell’importo di 30 milioni di euro equivalenti.

È previsto il finanziamento di progetti decisivi, come l’ampliamento dell’autostrada Tirana – Durazzo, il nodo Elbasan – Lekaj, la tangenziale di Elbasan e il tratto Berat – Ballaban. Viene poi proseguita l’attuazione di progetti di concessione prioritari come la strada Arbri, quella Orikum-Dukat, la circonvallazione del porto turistico di Valona e la strada Milot – Morina.

Il settore idrico e del ciclo integrato di approvvigionamento, distribuzione e depurazione, volto a garantire il 100 per cento dei fabbisogni urbani e a coprire l’ottanta per cento di quelli rurali, potrà contare su 113 milioni.

Dal punto di vista ferroviario, l’attenzione per i prossimi dodici mesi sarà puntata sulla realizzazione delle stazioni e delle aree passeggeri della linea Durazzo – Tirana e sulla costruzione del collegamento su rotaia da Tirana a Rinas Aeroporto internazionale Madre Teresa.

Altrettanto importanti gli stanziamenti dedicati alla transizione digitale e alla sicurezza delle infrastrutture informatiche: la manutenzione di circa 120 sistemi governativi avrà una dote di 39 milioni di euro, mentre altri 38 milioni saranno dedicati all’attuazione di diversi progetti di respiro anche internazionale.

Cinquanta milioni di euro equivalenti saranno finalizzati a completare il processo di ricostruzione post sismica, mentre sul fronte della Difesa sarà adempiuta la missione di stabilizzare gli investimenti di questo settore al 2 per cento del Pil, 520 milioni in valori assoluti.