L’accordo di pace tra Israele e Hamas apre a una nuova fase: il futuro della Striscia di Gaza dovrà, necessariamente, passare per la ricostruzione.
Il quadro geopolitico coinvolge numerosi Paesi, a cominciare da quelli arabi, al pari dell’assetto strutturale e tecnico, funzionale ed estetico. Dopo oltre due anni di guerra, tralasciando un passato burrascoso che ha minato ogni possibilità di sviluppo edilizio, se non limitato ai tunnel sotterranei, la distruzione di Gaza è devastante.
A tratti alcune aree sono irriconoscibili e la devastazione supera il 90% delle abitazioni. Dei 250 mila edifici stimati almeno il 78% necessiterebbe di ricostruzione. Ma ricostruire significa rimuovere le macerie e al contempo avviare un riciclo virtuoso di materiali.


