La rivoluzione dei bagnanti contro l’aumento dei prezzi negli stabilimenti

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La stagione estiva 2025 non sta regalando grandi soddisfazioni agli stabilimenti balneari italiani. Un po’ ovunque, da Nord a Sud, si registra un netto calo di presenze: le stime di giugno e luglio parlano di una diminuzione compresa tra il 20% e il 30%. Nei fine settimana la situazione migliora leggermente, ma nei giorni feriali centinaia di ombrelloni restano chiusi. E anche tra chi sceglie di andare al mare, la spesa al bar o nei ristoranti dei lidi è ridotta al minimo.

Il fenomeno ha acceso negli ultimi giorni un acceso dibattito. Da un lato ci sono i clienti, stanchi di anni di rincari e di tariffe sempre più elevate, che quest’anno hanno deciso di dire basta. Dall’altro i gestori, convinti che la riluttanza verso i lidi sia legata al calo del potere d’acquisto e, quindi, a responsabilità da attribuire alle politiche economiche del Governo.

A sostenere le ragioni dei bagnanti sono intervenute anche personalità note. È diventato virale il post social dell’attore Alessandro Gassmann, che ha puntato il dito contro il caro prezzi: «Cari amici gestori di stabilimenti balneari, leggo che la stagione non sta andando bene. Secondo voi perché? Forse avete esagerato con i prezzi e la situazione economica del Paese spinge gli italiani verso le spiagge libere? Abbassate i prezzi e, forse, le cose andranno meglio. Capito come?». Il messaggio ha raccolto migliaia di consensi.