Il governo Meloni ha cancellato con un colpo di spugna trent’anni di corretto rapporto professionale tra pubblico e privato nella salute, consentendo al personale dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale di svolgere contemporaneamente la propria attività entro strutture private.
Lo ha fatto di straforo, aggiungendo un dettaglio fuori tema al “decreto bollette”.
L’addio all’esclusiva, faticosamente raggiunta nel tempo, significa l’ulteriore escalation verso il sostanziale smantellamento della sanità pubblica in Italia, oltre che una pesante ingerenza del governo centrale nelle competenze delle Regioni.
Chiedo dunque alla Giunta regionale di impugnare il provvedimento avanti la Corte Costituzionale, facendo valere le proprie competenze, e all’assessora Manuela Lanzarin di venire in V commissione Sanità a riferire la posizione della Giunta stessa.
La salute è un diritto universale che dev’essere garantito a tutte le persone, di tutte le capacità: non arretrerò di un millimetro per difenderla, dalla parte giusta.


