
Non ho mai sentito i vertici del Pd fare un’autocritica, mai chiedere scusa al loro elettorato. Hanno legiferato per il Jobs act: in campagna elettorale proponevano un suo superamento (già fatto da Conte) senza chiedere scusa per averlo voluto. Hanno creato questa nefanda legge elettorale (Rosatellum), senza mai attribuirsi la colpa
Hanno inserito norme su inceneritori, ma l’inquinamento è colpa degli altri. Hanno rifiutato l’alleanza con i 5S e tirato su di tutto, da Calenda – Renzi, ma Letta non ha fatto una conferenza stampa rivendicando quelli che per tutti gli analisti sono stati errori immani e scaricando colpe su Conte.
Non si è dimesso, semplicemente non si presenterà alla futura corsa come segretario (una sua gentile concessione, come a dire che non ha sbagliato nulla). Serracchiani, Letta, Franceschini, De Micheli, Fassino, Orfini, Nardella, Bonaccini sono il peso morto, la zavorra del Pd.
Sono “respingenti”, ostacolo al suo rinnovamento, gli sfollagente di consensi, una palla al piede che non se ne va.
Ha ragione Rosi Bindi nel dire che il Pd dovrebbe sciogliersi completamente per poi recuperare tra le macerie quel poco di buono che è rimasto. Il Pd ha finito di rappresentare il popolo dal momento che ha smesso di utilizzare i mezzi pubblici a favore delle auto blu tra le vie della ZTL.


