La strategia di Conte per scalare l’opposizione

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Attaccare il governo a testa bassa per incarnare l’opposizione più dura, rinfacciando continuamente a Giorgia Meloni il fallimento sull’immigrazione e al contempo puntando tutto il proprio discorso pubblico sulle condizioni materiali, cioè carovita, salari bassi, benzina alle stelle e fine del Superbonus.

La convinzione di Giuseppe Conte e del M5S è quella, da qui alle Europee, di andare a recuperare alla destra una parte del voto di periferie e classe media, quello meno ideologico che alle Politiche aveva scelto FdI ma che oggi sente di più l’effetto di inflazione e demolizione del reddito di cittadinanza. Tra le altre cose, un bacino elettorale diverso da quello ‘borghese’ del Pd.

Dopo la pausa estiva la strategia comunicativa del Movimento è stata inaugurata proprio da Conte a Cernobbio, davanti alla platea di manager e industriali. Mentre Elly Schlein in collegamento provava genericamente a spiegare la visione economica del Pd, l’ex presidente del Consiglio ha impiegato il proprio intervento a tentare di demolire uno dopo l’altro i provvedimenti del centrodestra. Così in interviste, interventi pubblici e comunicazioni social, i 5 Stelle seguono la stessa linea: opposizione senza sconti, accuse alla destra di aver tradito le proprie promesse, di spargere ‘menzogne’ e ‘balle’, di fare ‘becera propaganda’, di rappresentare una ‘sciagura’ per il Paese. Insomma, non i toni spesso truculenti del vecchio M5S, ma di sicuro uno stile aggressivo molto diverso da quello dei dem.

Per rimarcare comunque la propria natura sociale, Conte e i suoi il 7 ottobre saranno in piazza a Roma con la Cgil per ‘La via Maestra’, la manifestazione organizzata con le adesioni diffuse del mondo associazionistico legato soprattutto alla sinistra: Anpi, Arci, Libera e così via. La piattaforma programmatica è centrata su lavoro, fisco (contro ogni condono e per una maggiore progressività), stato sociale e politiche industriali, pace e Costituzione. E infine giovani. A questo proposito, a ottobre dovrebbe nascere la giovanile del Movimento (ormai tale di nome ma partito di fatto). Bene o male ce l’hanno tutti i partiti, non i 5 Stelle che adesso, impegnati a strutturarsi, cercano di recuperare il tempo perduto.