LA STRUMENTALIZZAZIONE OLTRE OGNI RAGIONEVOLE CONSENSO

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marcozzi
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Da ieri, un demeritorio post del Presidente di Regione Liguria, inquina il web. Si tratta di un’immagine che ritrae bambini di una classe al primo giorno di scuola mentre, inginocchiati a terra, utilizzano le rispettive sedie in sostituzione dei banchi.
C’è una classe politica, in larga parte rappresentata da Salvini e Meloni, che pur di dare addosso al governo calpesta il lavoro, l’impegno e la passione del personale docente e del personale amministrativo, tecnico e ausiliario che da mesi è al lavoro per garantire un rientro sicuro nelle scuole ai nostri figli.
Insomma, vi è una classe politica che soffia sulla rabbia di quei cittadini insoddisfatti da decenni di problemi irrisolti del Paese per arraffare qualche voto in più. Per loro viene prima il consenso, poi la verità oggettiva dei fatti: fanno a gara a chi rutta più forte le paure e i veleni del Paese utilizzando le mezze verità a proprio uso e consumo.

La spiegazione alla foto che ritrae i bimbi a Genova l’ha data il dirigente scolastico dell’Istituto strumentalizzato da Toti:
“I banchi, ordinati con largo anticipo, arriveranno domani (oggi n.d.r.) pomeriggio e nel primo giorno di scuola, che è stato un giorno di festa, abbiamo solo evitato di rimettere quelli vecchi”.
Una risposta che non lascia spazio a strumentalizzazioni. Certo, la scuola ha mille problemi atavici: dalle classi pollaio, alla riforma Renzi (che avevamo promesso di abbattere), alla sicurezza sismica degli edifici. Ma possiamo per un momento gioire del lavoro fatto per tutti i ragazzi che da qui a ottobre vedranno arrivare in totale nelle scuole italiane 2 milioni e 400 mila banchi, con un rinnovamento degli arredi scolastici fino che in alcune regioni arriverà al 70%? Parliamo di un’operazione pianificata in pochi mesi, con un investimento da oltre 2,9 miliardi di euro solo per la ripartenza di settembre.

Se proprio vogliamo usare una foto per raccontare il presente, partiamo da questa. Un presente che, almeno relativamente agli arredi, manda in soffitta definitivamente il passato con sedie e banchi che a volte superano i 30 anni.