L’affare violava sia norme europee sull’esportazione di rifiuti non riciclabili sia le norme previste dalla Convenzione di Basilea sulle procedure di trasporto e analisi.
Una vicenda, passata in sordina sulla stampa italiana e che con ogni probabilità vede il coinvolgimento della criminalità organizzata, che si è risolta, per Tunisi, a fine 2021 con un viaggio del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il traffico illecito di rifiuti italiani verso l’Africa, nonostante denunce e sequestri, è però un fenomeno in continuo aumento: quello tunisino è solamente il caso più eclatante.
Da Sousse a Salerno
I 213 container di rifiuti, dopo essere stati bloccati per più di un anno nel porto di Sousse (città tunisina patrimonio dell’UNESCO) dal 25 febbraio si trovano nel porto di Salerno e sono in attesa di essere nuovamente trasportati e stoccati.
Negli ultimi giorni, il dibattito sulla destinazione finale dei rifiuti aveva causato ulteriori polemiche. Il Comune di Serre aveva annunciato di voler presentare un esposto in riferimento alla legittimità dell’individuazione del Comprensorio Militare di Persano come luogo di stoccaggio. Secondo quanto affermato dalle autorità comunali, che sono arrivate a diffidare la Regione Campania, a Persano quello che una volta era un sito di stoccaggio si è trasformato di fatto in una discarica abusiva.
La cittadinanza si è mobilitata con una serie di presidi di fronte al Comprensorio Militare. Sindaci, associazioni locali, cittadini e politici si sono mossi per dire di no all’invio dei rifiuti nella Valle del Sele, un’area già danneggiata da anni di malagestione e corruzione. Le ultime dichiarazioni di Strianese lasciano pensare che le manifestazioni non abbiano avuto effetti concreti.


