Nel V secolo a.C., mentre Atene costruiva il Partenone e celebrava la sua democrazia, una polis lontana dalla Grecia continentale cresceva fino a diventare una superpotenza del mondo antico: Siracusa.
Fondata nel 734 a.C. da coloni corinzi sull’isola di Ortigia, Siracusa divenne rapidamente la più grande e influente città della Magna Grecia. Alla sua massima espansione superava i 300.000 abitanti, una cifra enorme per l’epoca, e le sue mura si estendevano per circa 27 chilometri, ben oltre quelle di Atene.
La sua potenza non era solo militare. Siracusa dominava i traffici del Mediterraneo occidentale, con un porto strategico che faceva da snodo tra Oriente e Occidente. La sua ricchezza finanziava opere monumentali, templi imponenti e un teatro greco tra i più grandi mai costruiti.
Culturalmente, non era da meno: vi nacque e operò Archimede, uno dei più grandi geni della storia. Ma la città fu anche centro di arte, filosofia e scienza, attirando pensatori e artisti da tutto il mondo greco.
Nel IV secolo a.C., sotto il tiranno Dionisio I, Siracusa vantava una delle flotte più potenti del Mediterraneo, capace di contrastare persino Cartagine. E mentre Atene cadeva sotto il peso delle guerre e delle crisi interne, Siracusa continuava a prosperare e a imporsi come centro nevralgico del mondo greco-occidentale.
Altro che periferia dell’Ellade: Siracusa fu una capitale vera, un cuore pulsante della civiltà greca fuori dalla Grecia.
La prossima volta che pensi all’antica Grecia, non fermarti all’Attica: guarda verso la Sicilia. Lì batteva un altro cuore dell’Ellade.
