Labubu mania, chi sono i pupazzi del desiderio che piacciono ai social e all’economia

0
9

Orecchie lunghe da coniglio, denti aguzzi, ghigno alla Joker e colori pastello. Sono i Labubu, l’ultima ossessione virale della moda e del collezionismo pop.

Sono sbucati all’improvviso dai ricordi dell’infanzia del loro creatore, Kasing Lung (classe 1972) e, a cavallo del trend social “dell’unboxing”, sono comparsi ovunque: attaccati alle borse delle influencer, agli zaini dei bambini, nelle vetrine dei pop up store, che appaiono e scompaiono nel giro di pochi giorni. 

E non da soli. Accompagnati da ogni serie di gadget possibile: dai porta Labubu agli abitini su misura, dagli accessori alle collaborazioni griffate. Un’invasione gentile e esponenziale partita dai social per diventare la realtà anche economica del momento. Riporta Forbes che il CEO di Pop Mart, che li produce, ha registrato un guadagno di 1,6 miliardi di dollari in un solo giorno, per l’aumento del valore delle azioni, spinto dalla crescente popolarità dei Labubu.

Milano, dove si sono formate lunghe file il giorno dell’apertura del negozio dedicato, con sold out di tutta la merce, è solo un esempio di un fenomeno globale.