I due paesi nordici si sono impegnate a non sostenere più né il partito dei lavoratori del Kurdistan, Pkk, che è ritenuto un’organizzazione terroristica da Turchia, Stati Uniti e Unione europea, né il movimento islamico gulenista, né la milizia curda Ypg (unità di protezione popolare) che ha combattuto l’Isis in Siria al fianco degli Usa e dell’Occidente, né il suo ramo politico, il Partito dell’unione democratica (Pyp). Grazie a questo impegno e a quello per l’estradizione dei rifugiati politici dai paesi nordici verso Ankara, la Turchia ha fatto cadere il veto all’ingresso di Helsinki e Stoccolma nella Nato.
L’Unione europea ha preso le distanze dal memorandum. “Per noi Ypg e Pyd non sono come il Pkk”, ha detto a Erdogan il portavoce dalla Commissione europea per gli Affari esteri, Peter Stano. Anche Helsinki ha chiarito ad Ankara che sulle estradizioni ci saranno distinguo. Ma intanto il memorandum è stato firmato. Perché come dice un detto curdo “i curdi non hanno amici, hanno le montagne” e questo accordo potrebbe dare la stura all’invasione turca della Siria senza che nessuno muova un dito.
Vogliamo parlare della Palestina? Non è forse un paese sovrano che viene progressivamente invaso? Questa è ipocrisia ed è realismo politico, nulla di più lontano da quella nobile arte che dovrebbe essere la Politica.



