FRANCO CORTESE, L’Alte Pinakothek di Monaco: Un grande museo europeo da visitare

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MONACO DI BAVIERA –  Non è, ingiustificatamente, famoso e conosciuto come altri nobili, analoghi siti che raccolgono e proteggono storia, arte, oggetti e memorie gaie e meno allegre del vivere umano, pure pensiamo che il museo di cui vi parliamo oggi meriti almeno una visita – per conoscerlo bene non basterebbero nemmeno due – nella vita di un amante della cultura. In questa Monaco, città d’arte e di avanguardie, iniziamo col dire che il museo di Bradhorst sulla Kunstareal (area dell’arte) offre una architettura spettacolare, è una delle più ricche ed antiche gallerie del mondo e rappresenta anche il chiarissimo simbolo – con la vicina gipsoteca (riproduzione in gesso di famose statue in bronzo) – dell’impegno artistico e culturale curato in primis dalla famiglia reale bavarese e poi da tutta la politica tedesca, passata e presente

Suddiviso su due piani vastissimi, offre nelle sale in alto quadri ed opere dalle origini al Settecento ed al primo piano dall’Ottocento in poi.

L’edificio fu costruito da Leo von Klenze, per volontà di Ludwig I, tra il 1826 ed il 1836 in stile neo-classico; rappresentò una svolta epocale per l’epoca, per gli elevati costi. Le collezioni in esso contenute, invece, ebbero origine con Gugliemo IV di Baviera (fu duca dal 1508 al 1550) il quale commissionò ad importanti pittori opere che narrassero su tela “la storia e la vita umana”. Nacquero così, grazie anche a Massimiliano I di Baviera (detto “il grande”, 1573-1651) che vi contribuì largamente, le prima raccolte di artisti fiamminghi, olandesi e soprattutto di Dūrer (qui si trova la  più ricca collezione di sue opere al mondo), Paesi, questi, di cui Massimiliano era governatore.
Per onestà storica occorre anche ricordare che durante le spoliazioni napoleoniche, in seguito alla secolarizzazione (separazione tra Stato e Chiesa e ridotta fede popolare), molte opere furono sottratte e confiscate alle chiese ed ai monasteri. A questo si aggiunse che Ludwig I di Baviera (1825-1848) grazie alla sua nota passione per l’arte acquistò – pure a proprie spese – finanche intere collezioni di artisti tedeschi, olandesi e del Rinascimento italiano, per raggiungere oggi circa 14 mila opere totali.

Grazie ad altre acquisizioni, minori ma altrettanto importanti, possiamo oggi segnalare la presenza di migliaia di capolavori (circa 8mila, 700 tra i più antichi) che rappresentano la memoria storica, sociale ed artistica soprattutto europea. Tra le tante “chicche” da sorseggiare non solo con gli occhi ma soprattutto col “cuore” abbiamo goduto delle tre grandi sale dedicate a Rubens (la più grande collezione dopo quella del Prado), della vista di quadri di artisti italiani che spaziano da Giotto a Canaletto, attraverso il Beato Angelico,   Botticelli, Leonardo da Vinci (la Madonna del garofano), Perugino, Raffaello, Antonello da Messina… ed abbiamo anche apprezzato – nonostante la difficoltà di posizione ed illuminazione – parecchie grandi tele di vari artisti ottimamente incorniciate che ci hanno deliziato e fatto apprezzare il lavoro e l’impegno dei loro autori, oltre che le loro qualità artistico-creative.

E’ impossibile citare singoli quadri senza penalizzare la piena validità di quelle esposizioni; ciò nonostante opereremo una personale selezione tra il tanto visto ed ammirato. Ci hanno particolarmente colpito l’“Autoritratto con pelliccia” del Dūrer, lo splendore dell’incarnato e delle vesti di “Madame di Pompadour” di Francois Boucher, la “Donna accovacciata” di Auguste Rodin, la “Battaglia di Alesssandro e Dario a Isso” di Albrecht Altdofer, il grande quadro (605x460cm) del “Giudizio Universale” di Rubens e “Agonia” di Egon Schiele.

Dopo questo sintetico (e personale) excursus sulla Pinakothek, che nelle intenzioni dovrebbe servire da stimolo, vi suggeriamo di approfondire questo museo attraverso due vie. La prima, gratuita, con Internet a partire dal sito originale della Pinacoteca, https://www.pinakothek.de/it, e con Wikipedia ed altri, la seconda, comprando a poco prezzo il bel mini catalogo del grande Philippe Daverio, della serie “Musei nel mondo: Alte Pinakothek, Monaco” (10 euro) o analoghi mini cataloghi acquistabili più o meno allo stesso prezzo su e-Bay. Ovviamente per i più appassionati esistono ben altri cataloghi-tomi… che conosceranno di certo.

Infine, per maggiori chiarimenti organizzativi ed operativi vi segnaliamo i contatti
Barer Straße 29, 80799 Mūnchen – tel.: +49 (0)89 23805-284 – fax: +49 (0)89 23805-251.
Mail: booking@pinakothek.de

Fonti: visita diretta al Museo, testi di depliant vari. La foto, ripresa dal sito web, è stata autorizzata verbalmente dalle addette del Museo.

Franco Cortese  Notizie in un click