L’ambasciata di Israele presso il Vaticano ha attaccato il cardinale Parolin

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Secondo l’ambasciata israeliana, Parolin avrebbe creato “un’equivalenza morale problematica”. Chiaro? Israele non fa altro che ammettere di essere convinto che le vite umane non hanno lo stesso valore. Quello del 7 ottobre è un massacro, quello israeliano sarebbe una difesa da parte di un paese democratico che, però, aggiungo, non rispetta il diritto internazionale e calpesta ogni forma di tutela umanitaria. Mi chiedo come mai Meloni non sia sgomenta di fronte a un pensiero così violento e si ostini ad attaccare i suoi connazionali che partecipano alle manifestazioni.
È facile concentrarsi su uno striscione inaccettabile e trascurare le altre centinaia che chiedevano lo stop al genocidio, l’applicazione di sanzioni e l’interruzione delle relazioni commerciali con Israele. Anzi, più che facile è politicamente conveniente.
L’ambasciatore israeliano in Vaticano ha detto anche che Parolin, con la sua intervista in cui chiede che nell’accordo di pace siano coinvolti i palestinesi, minerebbe la riuscita del processo avviato dagli USA. Non vi ricordano le parole di Meloni? D’altronde, la presidente “patriottichia” ci aveva già dato ampia dimostrazione di essere più che una statista una portavoce dei governi statunitense e israeliano.
Non c’è da meravigliarsi se continua a piagnucolare anziché tirarsi un po’ su e fare il capo di Governo di una Nazione che fieramente sta esprimendo il proprio dissenso verso un Governo, quello israeliano, che sta continuando a esercitare una violenza feroce e spietata contro un popolo inerme.
Ricordiamo che, mentre tentano di distrarci con polemiche di quart’ordine e interviste imbarazzanti nei modi e nei contenuti, i palestinesi continuano a morire di fame e di bombe. E cerchiamo sempre di non perdere la consapevolezza sul fatto che una pace ingiusta non è mai pace.

Barbara Lezzi