È arrivato il momento di una vera rivolta sociale”.
Per il segretario della Cgil Maurizio Landini “avanti così non si può più andare”: lo sciopero generale del 29 novembre non sarà che l’inizio di una “battaglia” per cambiare non solo la manovra ma il Paese. Un guanto di sfida al governo che accende subito lo scontro. Con il partito della premier che va all’attacco del sindacalista: “Stia molto attento”, è l’avvertimento di Fdi, che paventa gli estremi per un reato.
All’indomani del mancato incontro tra i sindacati e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rinviato alla prossima settimana per l’influenza della premier, e con sul tavolo uno sciopero generale proclamato da Cgil e Uil, la tensione è alle stelle. Landini dall’assemblea dei delegati a Milano usa parole inedite e dure: perché le “condizioni di vita e di lavoro delle persone” devono “tornare ad essere al centro della politica”, dice.


